MILANO – Il progetto Circular Coffee è stato avviato per valorizzare uno scarto derivante dal processo di tostatura del caffè chiamato silverskin. Da questo sottoprodotto ricavare molteplici componenti (lipidi, lignina) che possono essere utilizzati in vari campo: dalla cosmetica alla nutraceutica. Riportiamo di seguito l’articolo pubblicato sul portale Conoscimilano.
Il progetto Circular Coffee
MILANO – Arriva il bilancio del progetto Circular Coffee incentrato sulla valorizzazione di uno scarto derivante dalla tostatura del caffè denominato silverskin, lanciato con l’obiettivo di valorizzarne tutti i componenti. Da questo sottoprodotto si possono infatti ricavare cellulosa, lignina, lipidi e alcuni composti fenolici che lo rendono interessante per applicazioni in vari campi, dalla cosmetica alla nutraceutica, fino alla produzione di carta con impatti ridotti sull’ambiente.
Tra i principali obiettivi del progetto la creazione di percorsi virtuosi di simbiosi industriale, di una rete di competenze, di nuovi bioprodotti, nonché l’organizzazione di percorsi di formazione di nuove figure professionali. L’iniziativa è stata finanziata da Fondazione Cariplo e Innovhub SSI.
Partner del progetto: ISTM-CNR – Istituto di scienze e tecnologie molecolari, Università degli studi di Milano – Dipartimento di scienze e politiche ambientali, Intercos Group, Favini Srl, Eurac Research, Istituto per le energie rinnovabili, Ilsa SpA. Informazioni al link e video al link.
Lo scarto silverskin
Il caffè ha un consumo globale di 9,8 milioni di tonnellate (2015). Il silverskin è uno scarto secco che può essere facilmente raccolto, dato che viene generato in tutto il mondo da singoli impianti industriali. Generalmente esso non viene riutilizzato, ma smaltito come rifiuto solido urbano o al limite impiegato per la produzione di energia.
Presupposto importante del progetto è stato l’approccio “totally waste free”, per cui si è puntato al completo utilizzo del silverskin in ogni sua parte, con applicazioni che vanno al di là di quelle in campo alimentare, e quindi l’impostazione multidisciplinare dell’iniziativa, volta alla creazione di interazioni e interconnessioni tra settori molto diversi, come quello cosmetico e della carta, in linea con le richieste dell’Unione Europea e della società civile per lo sviluppo e la promozione di un’economia circolare, basata sul riutilizzo.
Innovhub stazioni sperimentali per l’Industria s.r.l., partecipato dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, è il centro nazionale di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico che opera in diversi ambiti industriali, dall’energia al settore alimentare, e più in generale al manifatturiero avanzato dei distretti italiani, passando per le biotecnologie, le nanotecnologie e la bioeconomia.
Fa parte di Enterprise Europe Network, rete che nasce nel 2008 per volontà della Commissione europea, per il supporto all’internazionalizzazione e all’innovazione di aziende e centri di ricerca e che si avvale di 700 partner distribuiti in oltre 60 paesi in tutto il mondo.