MILANO – Produzione ed export mondiale a livelli record nel 2012/13. La conferma nella circolare di giugno del Dipartimento Usa dell’agricoltura (Usda) sul mercato e il commercio del caffè diffusa venerdì pomeriggio alla chiusura delle borse. Approvato dal World Agricultural Outlook Board di Usda, il documento contiene la cifre ufficiali del minagricoltura americano relative all’annata in corso e le prime stime sul 2013/14.
È bene sottolineare da subito le rilevanti discordanze con i dati Ico determinate dalle diverse valutazioni sui raccolti di alcuni importanti paesi produttori, a cominciare dal Brasile.
Rispetto alla circolare di dicembre 2012, la stima sulla produzione mondiale 2012/13 è stata ridimensionata di poco meno di 600mila sacchi e risulta pari ora al dato – comunque senza precedenti – di 150,711 milioni di sacchi.
A titolo di raffronto, il raccolto mondiale di quest’anno è superiore rispettivamente del 4,8% alla produzione 2011/12, del 7,31% alla produzione 2010/11 e del 17,29% alla produzione 2009/10.
Più nel dettaglio, gli specialisti Usa hanno ridotto di 1,5 milioni di sacchi la stima su Messico & America centrale, portandola a 17,9 milioni di sacchi, tenendo conto dell’impatto dell’epidemia di ruggine del caffè. Peggiora, in particolare, il dato dell’Honduras, stimato attualmente in 4,6 milioni di sacchi, contro i 5,8 previsti dal precedente report. Allarme roya anche in Perù dove la produzione sarà di 4,3 milioni di sacchi, contro i 4,8 inizialmente previsti.
Ridimensionate inoltre le stime relative a Papua Nuova Guinea (850mila sacchi, contro un dato di 1,15 milioni indicato a dicembre) ed Etiopia (6,325 milioni contro 6,5 milioni).
Migliorano invece le previsioni per quanto riguarda la Colombia, la cui produzione 2012/13 è stimata ora in 9 milioni di sacchi, contro gli appena 7,5 milioni indicati nel report precedente. A motivare questa consistente correzione al rialzo sono stati anche i dati mensili in forte crescita pubblicati da Fedecafé relativamente ad aprile e maggio.
Rivisto in positivo anche il dato dell’Indonesia, con un raccolto pari a 10,5 milioni di sacchi a fronte dei 9,7 di cui alla stima di dicembre.
Usda ricalcola al ribasso il dato sull’export mondiale di caffè verde, pari a 101,436 milioni di sacchi (103,524 secondo il precedente report). Tale variazione è determinata dalle minori aspettative per quanto riguarda le esportazioni del Brasile, stimate ora in 27,465 milioni di sacchi (-2,1 milioni rispetto a dicembre), di Messico & America centrale (725mila sacchi in meno), Perù (500mila sacchi in meno) e Papua Nuova Guinea.
Forti revisioni al rialzo sono state operate invece sui dati relativi all’export di Vietnam (+1,2 milioni di sacchi), Colombia (+1,2 milioni di sacchi), Indonesia (+800mila sacchi).
Usda stima preliminarmente la produzione mondiale della prossima annata caffearia (2013/14) in 146,325 milioni di sacchi. A determinare questa flessione (-4,4%) sull’annata precedente saranno principalmente l’anno negativo del Brasile e l’ulteriore impatto della ruggine del caffè sulle produzioni dell’area centro americana.
I consumi cresceranno marginalmente (+0,8%) raggiungendo i 141,865 milioni di sacchi.
La produzione del Brasile scenderà a 53,7 milioni di sacchi, con un calo comunque modesto (2,4 milioni di sacchi ossia il 4,3% in meno) rispetto al raccolto record del 2012/13. Il raccolto di arabica sarà di 38,5 milioni di sacchi, in flessione del 6,3% (-2,6 milioni di sacchi). Usda osserva come l’effetto della ciclicità biennale degli arabica si stia considerevolmente attenuando. Il dato ha peraltro risentito negativamente delle gelate e della siccità che hanno colpito alcune aree del Minas Gerais. Il raccolto di conillon è in crescita per il quarto anno consecutivo e raggiungerà i 15,2 milioni di sacchi beneficiando delle favorevoli condizioni climatiche e delle buone cure agricole che hanno consentito rese elevate nello stato di Espírito Santo, massimo produttore brasiliano di robusta. L’export di caffè verde dovrebbe rimanere invariato sull’anno precedente a circa 27,5 milioni di sacchi e le scorte finali appaiono destinate a crescere per il secondo anno consecutivo.
Messico & America centrale subiranno un ulteriore calo di 1,4 milioni di sacchi, che porterà la produzione complessiva della regione a 16,5 milioni di sacchi. In flessione le produzioni di El Salvador (-29%), Nicaragua (-19%), Costa Rica (-15%), Messico (-12%), Panama (-11%) e Guatemala (-8%). Unica eccezione, l’Honduras, che risalirà a 5 milioni di sacchi (+9%) grazie all’entrata in produzione di nuove aree rinnovate.
Complessivamente, l’export calerà di 1,1 milioni di sacchi scendendo a 14 milioni.
Diminuirà anche la produzione dell’Indonesia, che sarà pari a 9,2 milioni di sacchi (con una flessione del 12% circa) risentendo degli sviluppi climatici sfavorevoli, con siccità in molte regioni nel periodo della fioritura seguita da forti piogge, che hanno determinato la caduta di una percentuale rilevante dei frutti prima del raccolto.
Per effetto del calo produttivo (ma anche dell’incremento dei consumi interni), le esportazioni scenderanno a 5,6 milioni di sacchi.
Stabile la situazione in Vietnam dove produzione ed export segneranno un calo marginale sull’annata precedente. Le aspettative di raccolto sono state parzialmente ridimensionate dalla siccità dei mesi trascorsi.
La Colombia si attesterà sugli stessi livelli produttivi del 2012/13 (9 milioni di sacchi), ancora molto al di sotto delle medie storiche pre-crisi. L’export crescerà di 300mila sacchi raggiungendo gli 8 milioni di sacchi.
Produzione virtualmente invariata anche in India (5,2 milioni di sacchi) dove l’annata positiva degli arabica compenserà la minor produzione di robusta. Anche le esportazioni rimarranno stabili a 3,75 milioni di sacchi.
L’Unione Europea continua a contare per quasi la metà delle importazioni mondiali. L’import UE subirà il prossimo anno un lieve calo (-700mila sacchi) scendendo a 44,3 milioni di sacchi.
Gli Usa si confermeranno il secondo paese importatore mondiale, con un dato pressoché invariato sull’anno precedente di 22,7 milioni di sacchi.
L’export mondiale di caffè in tutte le forme scenderà a 114,1 milioni di sacchi (-1,3%).
L’export di caffè verde supererà di poco i 100 milioni di sacchi (-1,3%).
Le esportazioni di caffè solubile diminuiranno di poco più di 200mila sacchi risultando pari a 13,75 milioni di sacchi.
*L’immagine è cliccabile e si può ingrandire per leggere i dati.