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Cirad: ibridi di caffè arabica selvatico per salvare la produzione

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MILANO – Ottenere nuove varietà di arabica adatte alla coltura ombreggiata, altamente produttive e resistenti. E dotate di qualità organolettiche eccellenti. È quanto sta realizzando il progetto Breedcafs (BREEDing Coffee for Agroforestry Systems) coordinato da Cirad e finanziato dal programma EU H2020 dell’Unione Europea, che si avvale del contributo di vari partner pubblici e privati, tra i quali anche illycaffè.

Il settore del caffè è particolarmente vulnerabile al cambiamento climatico. E il rischio di una forte contrazione delle aree coltivabili assilla l’industria. Tanto da essere diventato un tema ricorrente in congressi specialistici e conferenze, non ultimo il recente simposio Re:co di Boston.

Tale vulnerabilità è accentuata dalla coltura in pieno sole, che accresce l’esposizione delle piante di arabica alle alte temperature in tempi di mutamento climatico e aumenta l’incidenza di molte malattie.

La Coffea Arabica – osservano i ricercatori di Cirad – è un arbusto sempreverde, che ha il suo habitat originario nelle foreste degli altipiani dell’Etiopia.

Per questo – affermano – il futuro del caffè è negli ambienti agroforestali, dove la coltivazione può avvenire con criteri sostenibili e un uso ridotto di input e pesticidi.

I vantaggi? Una migliore gestione dei terreni, caffè con eccellenti qualità organolettiche, catene del valore gestite localmente da stakeholder interconnessi e una migliore ripartizione dei profitti.

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