lunedì 23 Dicembre 2024
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Dalle Dolomiti arriva Ciocomiti: il cioccolato trentino di alta quota

Ciocomiti tutela non solo il proprio territorio ma anche le aree di origine delle fave: con i coltivatori sono attivi contatti diretti che garantiscono la qualità delle lavorazioni, il giusto prezzo di acquisto delle materie prime e il rispetto dell’ambiente

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VAL DI SOLE (Trento) – Ciocomiti: Dolomiti e cioccolato unite in un nome e in un prodotto che non solo è di alta qualità, ma anche di alta quota. Dall’iniziativa di due giovani, Matteo Fedrizzi e Luca Bondioli, nasce un marchio di successo che in quattro anni è diventato un esempio del made in Italy. Leggiamo la storia da secolo-trentino.com.

Ciocomiti: cioccolato ad alta quota

Sembra un ossimoro ma, al contrario, è la scommessa, vinta, di due giovani imprenditori della Val di Sole, Matteo Fedrizzi e Luca Bondioli, che in poco più di quattro anni hanno dato vita a una case history di successo a Malè, nel cuore delle Dolomiti di Brenta.

Si tratta di Ciocomiti, perfetta crasi tra cioccolato e Dolomiti che ben interpreta la filosofia alla base del progetto, ovvero produrre cioccolato di alta qualità con l’utilizzo esclusivo di fave di cacao provenienti da selezionatissime piccole piantagioni nelle zone più vocate del mondo, lavorazione artigianale con macina a pietra naturale e speciale affinamento in quota – vero unicum nel mercato – nella splendida cornice del Rifugio Tuckett, a 2.272 m di altitudine.

Un progetto supportato da Trentino Sviluppo che nell’estate del 2018 ha affidato alla società gli spazi dell’Innovation Center di Malè

Nato dal recupero con riqualificazione energetica di una ex fabbrica dismessa. “Un importante sostegno – spiega il ceo Matteo Fedrizzi – che ci ha dato l’opportunità di concentrare i nostri investimenti, oltre 400.000 euro solo nel 2020 che si aggiungono ai 500.000 dei due anni precedenti, in digitalizzazione, trasformando i macchinari necessari con tecnologia 4.0 e creando un’azienda artigiana fortemente orientata all’innovazione e alla qualità. L’obiettivo è di mantenere elevati standard del prodotto, crescendo al contempo sia in termini di fatturato che a livello occupazionale“.

Solidità che sta superando brillantemente anche le difficoltà generate dalla difficile situazione attuale.

Prima del Coronavirus, Ciocomiti si stava avviando a registrare un fatturato di 1,4 milioni di euro, con 11 dipendenti

Oggi – nonostante le varie chiusure che hanno rallentato le vendite – l’azienda fa segnare +48% del fatturato. Grazie a nuove iniziative e a un modo di pensare fuori dagli schemi, Ciocomiti garantirà lavoro a 35 persone entro la fine dell’anno. Merito anche delle recenti acquisizioni portate a termine con forte determinazione.

Oltre alla produzione di una vasta gamma di tipologie di tavolette, cioccolatini, creme spalmabili, biscotti e praline presso il laboratorio di Malè, che oggi occupa 900 mq destinati a crescere, Ciocomiti ha ampliato il proprio raggio di azione, rilevando la gestione della Casa del Cioccolato, shop nella prestigiosa Piazza Righi a Madonna di Campiglio, lo shop La Casa Di Cioccolato a passo Tonale, in collaborazione con 24 Group Srl e di Malga Vigo, oggi ribattezzata Baita Ciocomiti, nel cuore delle piste da sci di Madonna di Campiglio, Folgarida e Marilleva. La scommessa della baita sulle piste, chiude il cerchio con l’affinatura in quota del cioccolato, dall’altra parte della conca dolomitica, al Rifugio Tuckett.

Baita Ciocomiti-Malga Vigo è un vero e proprio santuario del cioccolato

Aperto a sciatori ed escursionisti che in un ambiente curato possono provare l’esperienza della degustazione di cioccolato purissimo e gustare i prodotti dell’azienda di Malè. Strutture altamente strategiche, a cui si affiancano il Bar Gelateria Tropical di Dimaro Folgarida che gestirà la produzione di gelato per il gruppo.

Ciocomiti rappresenta dunque una realtà in costante crescita, che si traduce anche in importanti partnership con aziende ambasciatrici di qualità e made in Italy, come Masi Agricola, azienda leader dell’Amarone con cui è nato il cioccolato affinato al Costasera, e investimenti sul territorio, come il sostegno al Trento Calcio e le partnership in via di definizione con marchi importati del territorio e nazionali.

“La nostra più grande soddisfazione – commenta Fedrizzi – è quella di aver dato concretezza a una visione innovativa investendo sul nostro territorio, offrendo opportunità lavorative a chi lo abita, creando sinergie, come con Trentino Wild, e fungendo anche da stimolo ed esempio per l’avvio di nuove progettualità imprenditoriali“.

A confermare che il percorso intrapreso è vincente non solo l’apprezzamento del pubblico

Sia nei punti vendita fisici che nell’e-shop o in grande distribuzione, dove l’azienda è presente nel Nord Italia con il brand Dolomitos, ma anche il giudizio di importanti esperti del settore. A fine 2020, infatti, l’International Chocolate Awards, competizione indipendente internazionale nata per individuare le eccellenze della produzione cioccolatiera nel mondo che seguono il rigoroso rispetto del processo produttivo “Bean to bar” (“dalla fava alla tavoletta”), ha conferito all’azienda ben due riconoscimenti: la Medaglia d’Argento nella categoria Dragées di cioccolato fondente per il Ciocomiti Fave Cacao Ricoperte Cuvée 71% e la Medaglia di Bronzo nella categoria Spalmabili con cioccolato fondente senza latte in polvere per la Crema Ciocomitica 50% Nocciole.

Un cioccolato buono, dunque, ma anche sostenibile

Grazie al proprio approccio Ciocomiti tutela non solo il proprio territorio ma anche le aree di origine delle fave: con i coltivatori sono attivi contatti diretti che garantiscono la qualità delle lavorazioni, il giusto prezzo di acquisto delle materie prime e il rispetto dell’ambiente.

E la tabella di marcia prosegue spedita con la volontà di finalizzare progetti in cantiere da febbraio scorso, ovvero acquistare nuovi macchinari per incartare e produrre nuovi prodotti di alta gamma e aprire due nuovi punti vendita in provincia di Trento, sempre in località di montagna. Del resto, il mondo ha sicuramente bisogno di dolcezza…oggi più che mai.

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