I responsabili sarebbero principalmente i consumatori, che ne mangiano più di quanto ne viene prodotto: nel 2013 il mondo ne ha consumate 70mila tonnellate in più rispetto alla sua produzione. Inoltre il mercato cinese cresce di anno in anno, e la moda della cioccolata fondente, che contiene una percentuale più alta di cacao puro rispetto alle barrette al latte, aumenta il consumo dei frutti della pianta. Entro il 2030 il deficit potrebbe arrivare a due milioni di tonnellate.
Alla crisi hano contributo anche la prolungata siccità in Africa occidentale (in particolare in Ghana e Costa d’Avorio, dove si produce il 70 per cento del cacao mondiale) e una malattia delle piante che secondo l’Organizzazione internazionale per il cacao ha distrutto tra il 30 e il 40 per cento del raccolto. Molti agricoltori hanno abbandonato il cacao e deciso di passare a colture più sicure, come il mais.
Per questo motivo nei mercati internazionali i prezzi del cacao sono saliti del 60 per cento in due anni.
Per affrontare il problema, alcuni si sono ingegnati. In Africa centrale, secondo il Washington Post, si stanno sviluppando alberi in grado di produrre sette volte di più delle piante tradizionali.