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venerdì 22 Novembre 2024
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CACAO – Cioccolato, la scomparsa scongiurata da un team di scienziati britannici. Una nuova varietà di cacao resisterà alle malattie

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di Silvia Renda*

Tireranno un sospiro di sollievo gli amanti del cioccolato: il pericolo è forse rientrato. A salvare il cacao dalla sua scomparsa ci stanno pensando un gruppo di soldati britannici, pronti a combattere la loro (e nostra) lotta per scongiurare le ipotesi che si erano avvicendate nell’ultimo periodo. La domanda del dolciume è infatti fortemente cresciuta nell’ultimo periodo e la produzione sembra non essere in grado di tenere il passo con le richieste, anche perchè la sopravvivenza delle piante di cioccolato è minacciate dalle malattie e dagli insetti.

Proprio da qui dovrebbe partire la difesa da parte degli scienziati dell’International Cocoa Quarantine Centre (ICQC), guidati dai dottori Andrew Daymond e Paul Hadley, che stanno studiando per sviluppare nuove varietà di cacao che producano rendimenti più elevati e siano più resistenti alle malattie, che minacciano soprattutto le produzioni in Africa Occidentale.

Per allevare queste nuove varietà il dottor Daymond ha spiegato che spesso è necessario importare dall’estero una vasta gamma di diversi tipi di cacao. L’ICQC svolgerebbe in questo caso il ruolo di intermediario, ricevendo e testando le specie prima che queste vengano utilizzate dagli agricoltori.

“Il motivo per cui eseguiamo questa operazione nel Regno Unito anzichè ai tropici è perchè qui non c’è pericolo di attacchi da parte di malattie endemiche del cacao”. La costruzione dell’Istituto verrebbe a costare un milione di sterline e al suo interno i semi verrebbero tenuti in una gabbia a prova d’insetto per tre mesi e trattati con uno spray protettivo. Una volta essersi assicurati che non abbiano malattie possono dunque essere tenuti nella struttura fino a due anni prima di venir inviati ad altri istituti di ricerca di tutto il mondo.

Il centro, dove hanno luogo la maggior parte dei movimenti internazionale di cacao, è attivo da 30 anni, ma da novembre si è trasferito in uno stabilimento di 11mila metri quadrati, in parte grazie al finanziamento di una serie di aziende private produttrici di cioccolato.

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