Una recente inchiesta di Consumers Report rivela la presenza di cadmio e piombo nella cioccolata fondente in vendita negli Stati Uniti. Sono le stesse fave di cacao ad accumulare questi metalli naturalmente presenti nell’ambiente. Chi mangia cioccolato nelle quantità raccomandate, però, non ha nulla da temere: per limitare l’assunzione di queste sostanze basta variare la dieta. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata sul portale Altroconsumo.
La presenza di metalli pesanti nel cioccolato
Il cioccolato, soprattutto nella sua versione fondente, può contenere metalli pesanti come cadmio e piombo, sostanze che, se assunte in quantità elevate, possono causare danni alla salute. A dirlo è un’inchiesta condotta dalla rivista americana Consumers Report, che ha portato in laboratorio 28 tra le più amate tavolette di cioccolato amaro vendute negli Stati Uniti. Il motivo? Le fave di cacao, che accumulano queste sostanze dal terreno, dall’aria e dall’acqua.
La scoperta non deve però allarmare più del dovuto: i quantitativi rilevati nelle tavolette esaminate sono di gran lunga inferiori ai valori massimi consentiti dalla normativa europea e alla dose settimanale ritenuta tollerabile dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), anche per i bambini.
Via libera quindi (con moderazione) al consumo di cioccolata, con una consapevolezza in più: l’esposizione ai metalli pesanti è un rischio da non sottovalutare, perché queste sostanze sono presenti in tanti alimenti che consumiamo, dal caffè ai cereali, alle verdure, ai pesci ed è importante rispettare il principio secondo cui “meno è meglio”. Bandire il cioccolato dalla nostra tavola, però, non risolverebbe il problema. Meglio mantenere un’alimentazione il più possibile varia, cercando comunque di non consumare cioccolato tutti i giorni.
Metalli pesanti: da dove arrivano
I metalli pesanti come piombo, cadmio, nichel, arsenico, mercurio sono elementi naturalmente presenti nel suolo, nell’acqua e nell’atmosfera ma sono anche il risultato dell’inquinamento causato dalle attività industriali.
La fonte principale di esposizione a queste sostanze per la popolazione generale è l’alimentazione: mangiando alimenti che li contengono, i metalli pesanti si accumulano nell’organismo e a lungo termine possono dare problemi di salute, perché ad alte dosi sono tossici.
Per questo, le autorità regolatorie che si occupano di sicurezza degli alimenti (in Europa è Efsa) hanno individuato delle dosi massime considerate accettabili da cui sono derivati, per alcuni metalli e alcuni alimenti, precisi limiti di legge.
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