Il mondo dei cioccolati rari e costosi sta crescendo lentamente negli ultimi anni. Lo rivela il report 2025 distribuito a febbraio da Barry Callebaut, una delle più grandi aziende del mondo per la lavorazione del cioccolato. Secondo un dato riportato, 1 consumatore globale su 2 preferisce prodotti di cioccolato esclusivo in edizione limitata, alle offerte consuete. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Lavinia Martini per il portale d’informazione Cibo Today.
Il mercato dei cioccolati rari
MILANO – Il 25 settembre del 2001 un compratore anonimo si è aggiudicato da Christie’s, famosa casa d’aste, la barretta di cioccolato più preziosa del mondo, almeno stando alla registrazione del Guinness World Records.
Si trattava dell’unica barretta rinvenuta non consumata risalente a più di 100 anni fa rimasta da una partita di cioccolato Cadbury che il Capitano Robert Scott ha portato con sé durante una spedizione nell’Antartico, avvenuta fra il 1901 e il 1904. La barretta, della lunghezza di 10 centimetri e ancora perfettamente incartata, è andata via per la modesta cifra di 470 sterline. Poco più di 550€.
Rispetto ai prezzi monstre che siamo soliti sentire per le aste di tartufi, bottiglie di champagne o di grandi vini francesi o italiani, di lotti di caffè (come il pregiato Gesha), siamo di fronte a un numero tutto sommato ordinario. Questo perché il mondo dei cioccolati rari e costosissimi sta crescendo lentamente negli ultimi anni, ma rimane ancora una nicchia di mercato.
Il prezioso prodotto, frutto della lavorazione delle fave di cacao, è passato velocemente dall’essere un bene di extra lusso, destinato solo alle classi aristocratiche (insieme ad altre materie prime oggi di ampia circolazione, come lo zucchero), a rappresentare una commodity, un ingrediente disponibile sempre a un ampio range di prezzi, compresi quelli low cost.
Nonostante l’impennata degli ultimi anni dei prezzi delle fave di cacao, il cioccolato mantiene anche adesso un’ampia circolazione.
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