MILANO – A tutti piace il cioccolato, ma non tutti sono d’accordo sulla variante preferita: al latte, bianco, con le nocciole o totalmente fondente? I gusti personali giocano molto sulla scelta finale, ma conoscere meglio le caratteristiche dei prodotti che acquistiamo può guidare ulteriormente nella selezione. Leggiamo qualche informazione in più dal sito gazzettadelgusto.it.
Cioccolato al latte, bianco o fondente
Le diverse tipologie di uno degli alimenti più apprezzati da tutti, si differenziano sotto il profilo della composizione la influisce sul sapore ma anche sulle percentuali di carboidrati, grassi e proteine contenute.
Le componenti presenti nella preparazione di crema, barrette e cioccolattini sono:
pasta di cacao, sostanza ottenuta dalle fave di cacao macinate
burro di cacao, ossia la parte grassa caratterizzata dalla presenza di acidi grassi (palmitico e stearico), saturi (oleico e linoleico), insaturi (compongono il 98% del burro di cacao)
cacao magro saccarosio.
Differenze nutrizionali
Premesso che il cioccolato è un prodotto che, consumato senza eccessi, può essere un prezioso alleato per la salute, i vari tipi (bianco, al latte e fondente) presentano alcune differenze nutrizionali che è opportuno conoscere .
La produzione di cioccolato è regolamentata dalla direttiva comunitaria 2000/36/Ce
Recepita con D. Lgs 12/6/2003, n. 178, in vigore dal 3 agosto 2003, secondo cui si definiscono:
Cioccolato bianco: “Il prodotto ottenuto dal burro di cacao, latte o prodotti derivati del latte e zuccheri. Deve contenere non meno del 20% di burro di cacao e non meno del 14% di sostanza secca totale di origine lattica”
Cioccolato al latte: “Il prodotto ottenuto da prodotti di cacao, zuccheri e latte o prodotti derivati dal latte. Deve contenere almeno il 25% di sostanza secca totale di cacao, il 14% di sostanza secca totale di origine lattica e il 25% di materie grasse totali”
Cioccolato fondente è quello con una percentuale di cacao minima consentita del 43% e di burro di cacao del 28%, mentre la pasta di cacao può variare da una percentuale che va dal 55% al 70%. Sopra quest’ultima percentuale si parla di cioccolato extra-fondente.
Se la confezione riporta la dicitura “puro” significa che non deve contenere ulteriori grassi vegetali; la percentuale degli stessi è ammessa fino ad un massimo del 5% del peso del prodotto.
In base alla composizione, pertanto, si può concludere che il cioccolato bianco e quello al latte sono più elaborati, più ricchi di zuccheri e con meno grassi, mentre quello fondente ed extra-fondente hanno più grassi ma meno zuccheri. Dal punto di vista calorico, invece, non ci sono differenze significative.
Cioccolato al latte, bianco o fondente: quale scegliere?
Senza demonizzare le altre tipologie, per la migliore qualità del prodotto finito, il cioccolato fondente è quello più consigliato. Essendo meno lavorato e senza aggiunta di zuccheri o latte in polvere, permette di godere appieno i benefici nutrizionali del cioccolato che si racchiudono principalmente nella componente grassa e nei fitocomposti. Un consiglio è quello di leggere bene l’etichetta nutrizionale al momento dell’acquisto per avere consapevolezza dell’effettiva composizione.
Cioccolato a dieta
Preparato con fiocchi di avena, frutta e cioccolato (Foto © Francesca Trasimeno).
Il cioccolato può senz’altro rientrare in un piano alimentare finalizzato al dimagrimento andando a bilanciare le giuste dosi e prediligendo quello fondente. Una colazione completa potrebbe essere un preparato a base di fiocchi di avena, bevanda vegetale, frutta fresca e un cubetto di cioccolato.