BRUXELLES – «L’Italia si è conformata alla normativa Ue sulla denominazione cioccolato puro in etichetta e Bruxelles ha deciso di archiviare la procedura d’infrazione aperta nei suoi confronti, evitando così, in caso di inadempienza, un nuovo ricorso alla Corte di giustizia Ue insieme a sanzioni pecuniare». Lo ha detto all’Ansa Roger White portavoce del commissario Dacian Ciolos. Sul dossier, l’Italia era già stata condannata dalla Corte Ue.
Cioccolato puro: ora anche l’Italia è in regola
Al centro del contendere della procedura d’infrazione, ora archiviata, era la vecchia normativa italiana che, contrariamente a quanto deciso dall’Ue, prevedeva per i prodotti di cioccolato che non contengono grassi vegetali diversi dal burro di cacao la possibilità di riportare la dicitura «cioccolato puro» e, in caso di violazione, erano previste sanzioni.
La direttiva europea
Sul cioccolato, invece, autorizza l’aggiunta di grassi vegetali specifici diversi dal burro di cacao, fino ad un massimo del 5% del prodotto finito. L’etichetta di quei prodotti deve contenere in grassetto la dicitura: «contiene altri grassi vegetali oltre al burro di cacao».