sabato 28 Dicembre 2024
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Cioccolato senza sfruttamento minorile: risoluzione approvata a Bruxelles

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MILANO – I deputati, in una risoluzione approvata ieri a Bruxelles, ribadiscono che l’Unione europea, quale principale consumatore mondiale di cacao e sede di numerosi produttori di cioccolato, deve assicurarsi che i bambini non siano sfruttati per produrlo. Il Parlamento ha dato il suo consenso a un nuovo Accordo internazionale sul commercio e la produzione del cacao, e ha colto l’occasione per informare su cause ed effetti del lavoro minorile nei campi di cacao.

“Un numero preoccupante di bambini sono coinvolti in attività pericolose nei campi di cacao. Il nuovo accordo internazionale sul cacao ci fornirà ulteriori strumenti per affrontare questo problema, ma molto resta ancora da fare. Tutti i responsabili politici e le parti interessate nella produzione del cioccolato devono essere all’altezza delle proprie responsabilità per eliminare il lavoro minorile dalla produzione del cacao” ha detto il relatore Vital Moreira (S&D, PT) in un dibattito prima del voto con il Commissario europeo per lo sviluppo Andris Piebalgs. I deputati fanno appello a tutti gli attori coinvolti nella catena di approvvigionamento del cacao, coltivatori, industrie, governi e consumatori, affinché si assumano le proprie responsabilità nella lotta contro ogni forma di lavoro forzato minorile e contro la tratta dei minori.

Cioccolato, dati e più tracciabilità: necessaria legislazione

I deputati sottolineano la necessità di condurre ulteriori ricerche sull’incidenza del lavoro minorile e del traffico di minori nell’Africa occidentale. Molti bambini lavorano per aiutare le loro famiglie a sopravvivere, e non tutto il lavoro che svolgono dovrebbe essere classificato come sfruttamento minorile. Tuttavia, secondo la risoluzione, alcuni studi eseguiti in Ghana e in Costa d’Avorio rivelano che i bambini impegnati in attività lavorative nelle piantagioni di cacao sono esposti a pesticidi, e alcuni di loro sono stati vittime del traffico. I deputati esortano la Commissione a presentare una proposta legislativa per un efficace meccanismo di tracciabilità dei beni prodotti facendo ricorso al lavoro minorile forzato. I partner dell’Accordo internazionale sul cacao dovrebbero anche aiutare a promuovere la tracciabilità lungo tutta la catena di approvvigionamento nel settore del cacao o introdurre un sistema di tracciabilità controllato da un organismo terzo accreditato. Il nuovo Accordo internazionale sul cacao L’Accordo internazionale sul cacao è il principale accordo tra esportatori e importatori di cioccolato: il suo scopo è di rendere il commercio mondiale di cacao più equo e sostenibile. L’ultima versione approvata dal Parlamento mercoledì chiede ai partiti di raccogliere, analizzare e diffondere statistiche e anche di commissionare studi adeguati.

Tuttavia il nuovo accordo, nonostante sia mirato ad accrescere la responsabilità sociale e ambientale, non affronta esplicitamente il problema del lavoro minorile

Fatti e cifre su cacao e lavoro minorile L’Unione europea macina e consuma circa il 40% del cacao mondiale. La raccolta di cacao richiede un’alta intensità di manodopera. Oltre il 90% del cacao mondiale è coltivato da 5,5 milioni di piccoli agricoltori e altri 14 milioni di lavoratori rurali dipendono direttamente dalla sua produzione. Secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), oltre 215 milioni di bambini in tutto il mondo sono utilizzati come manodopera minorile. I deputati hanno chiesto un divieto della manodopera minorile nel commercio e, in passato, l’introduzione di un’etichettatura per i prodotti “senza lavoro minorile”. Nel dicembre 2011, il Parlamento si è rifiutato di dare la sua approvazione a un protocollo tessile dell’accordo di partenariato e di cooperazione tra l’UE e l’Uzbekistan per dubbi rispetto al ricorso al lavoro forzato minorile nei campi di cotone in Uzbekistan. http://www.europarl.europa.eu

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