MILANO – È ormai ufficiale da tempo: il cioccolato di Modica ha ottenuto il riconoscimento dell’Igp. Una storia a lieto fine, che ha visto protagonista, ancora una volta, un’eccellenza italiana.
Cioccolato di Modica: un percorso tortuoso
E’ stato quindi un lavoro svolto con impegno e professionalità. In particolare dal Direttore del Consorzio per la Tutela del Cioccolato di Modica, Nino Scivoletto.
E’ il coronamento di un percorso lungo, comune, di successo. E’ anche il segno che la buona politica, quella priva di steccati e che mette insieme le idee, prima delle appartenenze ideologiche, ha vinto.
La denominazione « Cioccolato di Modica »
Designa esclusivamente il prodotto ottenuto dalla lavorazione della pasta amara di cacao con zucchero. Al momento dell’immissione al consumo il cioccolato di Modica presenta determinate caratteristiche.
Innanzitutto deve avere una forma di parallelepipedo rettangolare con i lati rastremati a tronco di piramide.
Il peso non deve superare i 100 gr. La pasta invece, di colore marrone con evidente granulosità. Questo per la presenza di cristalli di zucchero all’interno del prodotto. Dev’essere poi visibile l’eventuale affioramento del burro di cacao sulla superficie esterna.
Caratteristiche organolettiche Gusto dolce con nota di amaro. Poi una percezione di granulosità o sabbiosità. Infine, una buona fusibilità in bocca e struttura croccante.
Il tenore minimo di sostanza secca di cacao: non inferiore al 50 %; mentre il tenore minimo di burro di cacao non deve essere inferiore al 25 %. L’umidità, invece, non superiore al 2,5 %”.
Un brand internazionale
“Accogliamo questo prestigioso riconoscimento che è il frutto di anni di impegno a tutti i livelli. Quando ci siamo insediati, nel 2013, era da pazzi solo pensare ad un simile traguardo.
Pian piano però, non è più stato utopia ma un obiettivo concreto. Soprattutto grazie al lavoro e alla costanza del Ctcm, del suo direttore Nino Scivoletto; di Grazia Dormiente e di tutti i produttori di cioccolato.
Noi abbiamo fatto la nostra parte a livello politico prima a Palermo e poi a Roma. Perchè siamo stati sempre fiduciosi circa la positiva conclusione dell’iter. – Così commenta il sindaco, Ignazio Abbate.
– Abbiamo fatto una scelta ben precisa: puntare forte su un prodotto unico che nessuno al mondo può vantare. Il turista viene per il cioccolato Ma resta poi conquistato anche da tutto il resto che la nostra comunità può offrire.
Grazie all’ottenimento dell’Igp potremo accedere a fondi comunitari ad hoc che daranno ulteriore slancio al nostro prodotto e all’immagine di Modica. Così potremo proteggerlo con i giusti mezzi da ogni tentativo di imitazione. Oggi è davvero un grande giorno per tutta la Città”.
L’inizio della procedura
“Ricordo ancora – dice l’on. Giovanni La Via ripercorrendo alcune tappe di questo lungo iter. – quando quel giorno del 2010 a Bruxelles in una stanza, con l’amico Paolo De Castro, discutevamo del tema assieme al direttore del Consorzio di tutele del cioccolato di Modica, Nino Scivoletto.
Ringrazio lui per la costanza e l’impegno mostrati in questi anni, e al compianto presidente della Camera di commercio di Ragusa, Giuseppe Tumino.
Ma a quel tempo ancora la legislazione comunitaria non lo consentiva – spiega La Via. – perché non si parlava di riconoscere un prodotto tipico di un territorio. Ma un prodotto realizzato con materie prime provenienti da zone diverse come il cacao lo zucchero, la cannella; quindi necessaria era una modifica normativa”.
L’anno successivo
Nel 2011 si presentò la possibilità di ritornare sul regolamento della qualità. Una proposta della commissione europea non consentiva di ottenere il riconoscimento, quindi, prosegue l’eurodeputato.
“Con De Castro avevamo preparato un emendamento. Ebbene, quell’emendamento è stato approvato prima in commissione Agricoltura; poi in plenaria e per finire nel 2012 fu pubblicato in gazzetta ufficiale.
Da lì – spiega – potè partire il percorso autorizzativo del cioccolato di Modica. Dopodiché la presentazione alla Regione siciliana, la presentazione al ministero dell’Agricoltura.
Ricordo quando il sindaco Abate insieme con l’amico Nino Minardo e Scivoletto andarono a consegnare la proposta al sottosegretario Castiglione. Anche da lì si avviò un processo di verifica, valutazione, verifica di conformità alla normativa comunitaria”.
Il trasferimento della proposta a Bruxelles
“Da oggi – conclude La Via, ringraziando in modo particolare Scivoletto, che ha messo, lo sottolinea, “un impegno eccezionale per arrivare fin qui.” – parte una nuova stagione per il cioccolato di Modica, una stagione che vede da un lato il riconoscimento dell’Igp.
E quindi la possibilità di potersi fregiare di un marchio comunitario, dall’altro il riconoscimento a un processo produttivo tipico, tradizionale, unico nel suo genere.
Speriamo – è l’augurio di La Via – possa essere un percorso di valorizzazione e di crescita di tutti gli operatori economici del territorio”.