MILANO – Dagli anni ’80 in poi il consumo del cioccolato è raddoppiato. La percentuale delle donne è leggermente maggiore rispetto agli uomini e dei giovani rispetto agli anziani. Negli Stati uniti l’1% delle donne che mangiano cioccolato sono affette da “cioccolismo” una sorta di malattia, un innamoramento, una bramosia tale da far si che non riescono a contenerne il consumo.
Il cioccolato è un prodotto dolciario ottenuto dalla mescolanza di cacao, zucchero, e burro di cacao a cui si possono aggiungere latte, miele, frutta secca (nocciole, mandorle, ecc.), creme di frutta, sostanze aromatiche. La sua qualità dipende soprattutto dalle percentuali di cacao e dalla varietà del chicco, dalla sua provenienza geografica, dal tipo di coltivazione, di lavorazione e di trasformazione a cui è sottoposto per ottenere il cacao e quindi il prodotto finito.
Il cioccolato nero, sembra che sia il migliore, perchè i flavonoidi (composti polifenolici con proprietà antiossidanti) in esso contenuti, a contatto con il latte perdono parte della loro azione. Contiene poche proteine, molti grassi ed è ricco di zuccheri. Molto alta la percentuale di magnesio, quasi come nella soia. Sono presenti potassio, fosforo, ferro e calcio, quest’ultimo però non assimilabile. Poche le vitamine del gruppo B e alcune tracce di vitamina A.
Nel cioccolato sono presenti diverse sostanze stimolanti quali la caffeina, la teobromina, la feniletilanina, ma la presenza di queste sostanze eccitanti non crea dipendenza. Contiene anche anandamide, una sostanza con effetti simili alla marijuana. Mangiare cioccolato non è però come fumare uno spinello,per ottenere gli stessi effetti dovremmo ingerirne quantità spropositate.
Al contrario di come comunemente si pensa, il cioccolato non è la vera causa dell’acne, dato che essa è causata da cambiamenti ormonali che si evidenziano durante la pubertà e l’adolescenza. In tutti i casi questo prodotto non ha alcuna influenza sugli ormoni. Il cioccolato “non riscalda e non infiamma” probabilmente queste convinzioni popolari derivano dal fatto che questo alimento è ricco di grassi e zuccheri.
Non possiamo asserire che il cioccolato faccia ingrassare come non lo possiamo fare per nessun altro alimento, è la quantità consumata che ne determina il potere calorico. Alcuni ricercatori hanno paragonato le proprietà nutrizionali del cioccolato a quelle della frutta e della verdura attribuendogli, addirittura, un potere antitumorale grazie alla presenza di alcuni antiossidanti.
In merito non esistono lavori scientifici che lo comprovino, anche se un gruppo di ricercatori dell’Università di Melbourne, dopo uno studio durato dieci anni su circa 2000 pazienti ipertesi e terminato da poco, hanno dimostrato che il consumo moderato giornaliero di cioccolato scuro ha un effetto preventivo di tipo cardiovascolare nella sindrome metabolica, tenendo a bada pressione arteriosa e colesterolo. Se pensiamo di mangiare cioccolato a scopo curativo probabilmente sbagliamo, ma di certo non è un errore consumarlo perché ci piace.
Fonte: benestanti e contenti