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CIOCCOLATO AMARO – Cassaintegrazione alla Perugina

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MILANO – Non è la classica cassa-integrazione in un periodo quello di febbraio-marzo di basse vendite e quindi bassa produzione come già in passato era accaduto in un’azienda, seppur grande, a carattere stagionale. Per dirla con le parole di Michele Greco, esponente Cgil della Flai, “c’è qualcosa di più, la crisi si fa sentire anche in questo settore”.

E quando si parla di Perugina-Nestlè non è mai una cosa da poco proclamare la cassa-integrazione che riguarda qualcosa come 826 dipendenti. Tantissimi posti di lavoro che nel corso degli anni si sono assottigliati sempre di più e sempre meno stagionali vengono chiamati nel periodo di massima produzione. La notizia era stata lanciata dal giornalista Giampiero Tasso sulla sua pagina facebook.

La conferma è arrivata dal maggior sindacato, la Cgil, “Questa mattina abbiamo ricevuto la comunicazione tramite lettera dall’azienda che annuncia questa misura anche per via della riduzione dei consumi su scala nazionale e internazionale” ha spiegato a Perugiatoday.it Michele Greco “Abbiamo iniziato una discussione per cercare di capire e soprattutto difendere gli interessi dei lavoratori. Lunedì prossimo abbiamo indetto un’assemblea dei lavoratori per fare il punto della situazione e comunicare questa situazione”.

 

La lettera è nelle mani delle Rsu ma il tempo di cassa integrazione dovrebbe essere questo: otto settimane, due mesi, per tutti. Non si sa se è cassa integrazione a zero ore oppure con altre formule. E si teme ora per esuberi e tagli che in altre multinazionali sono ormai diventati realtà. Già con la cassa-integrazione in 826 rischiano per due mesi di prendere uno stipendio più che dimezzato (sui 500 euro).

Fonte: http://www.perugiatoday.it/economia/perugia-cassaintegrazione-due-mesi-2014.html

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