MILANO – Lo yogurt di Chobani si beve il caffè di La Colombe. In quello che sarà probabilmente l’ultimo colpo di mercato sulla scena di oltreoceano nell’anno che volge al termine, Chobani, l’iconico produttore di yogurt greco colato, ha annunciato l’acquisizione di La Colombe, torrefattore che conta, tra l’altro, anche una trentina di locali nelle principali metropoli americane, conosciuto però soprattutto per il cold brew e gli altri prodotti in lattina, diventati di culto.
Un’operazione da 900 milioni di dollari, che sarà finanziata in buona parte da un prestito da 550 milioni.
Ulteriori 44 milioni saranno pagati in contanti, mentre il rimanente sarà coperto da uno scambio di partecipazioni societarie, con Keurig Dr Pepper che cederà la sua quota di minoranza del 33%, pagata la scorsa estate 300 milioni di dollari, in cambio di una quota in Chobani.
Per comprendere il significato e l’importanza dell’affare è necessario fare un passo indietro.
Fondata nel 1994 a Philadelphia da JP Iberti e Todd Carmichael, La Colombe è considerata uno dei pionieri della third wave americana, per l’innovatività del suo modello di approvvigionamento etico e sostenibile e per la qualità dei suoi caffè.
Oltre a rifornire alcuni tra i ristoranti più famosi del paese serve direttamente il suo caffè in 32 locali di proprietà operanti a Philadelphia, New York, Chicago, Boston, Los Angeles, Austin e Washington.
Ma il prodotto più celebre e che costituisce ormai buona parte del fatturato è il suo nitro cold brew latte in lattina ottenuto attraverso un particolare procedimento produttivo, brevettato a metà del decennio scorso dallo stesso Carmichael.
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