MILANO – È scoppiettante il valzer dei grandi chef in questo inizio d’anno. Massimo Bottura, al vertice delle guide italiane, secondo al mondo nell’autorevole 50Best, ha bruciato tutti inaugurando il 10 gennaio il suo Gucci Osteria a Firenze.
Entro il mese sarà Carlo Cracco, il più noto degli chef televisivi, ad aprire in Galleria a Milano.
A ruota, entro marzo, i Tre stelle Michelin Niko Romito e Heinz Beck alzeranno le proprie insegne rispettivamente, sempre a Milano, all’interno del Bulgari Hotel e a City Life.
Ferran Adrià alla Nuvola Lavazza
E, per fermarci solo ai primi tre mesi dell’anno, a Torino è in arrivo nientepopodimenoche Ferran Adrià. È il cuoco spagnolo, che per tutto il decennio scorso è stato il punto di riferimento dell’alta cucina mondiale. E che avrà uno spazio tutto suo all’interno del Palazzo della Lavazza.
Bottura ha tagliato per primo il nastro e già stasera i primi ospiti siederanno nelle salette del Gucci Garden in Piazza della Signoria a Firenze, dove ha riaperto ieri il museo della maison.
Accanto alla boutique e al museo con reperti datati anche 1921, anno di nascita della griffe, si potranno gustare i piatti dello chef modenese, famosissimo in tutto il mondo non solo per la sua cucina, ma anche per le attività sociali di beneficenza e contro lo spreco alimentare.
«Io credo – ha detto ieri durante l’inaugurazione – che la cultura del riciclo dei cibi e della guerra allo spreco, ci aiuti anche a guardare al passato per proiettarsi nel futuro proprio come fa la Gucci. Io e Gucci abbiamo molto in comune», ha spiegato Bottura introducendo alcuni piatti realizzati da lui e dal suo staff di cuochi composto da cinque giovanissimi assistenti, dai 20 ai 27 anni di età: medaglione di pesce crudo del Mediterraneo, maialino in salsa agrodolce, tortelli con crema all’acqua («buoni anche per allergici al latte», precisa lo chef), dessert al cioccolato con crema di mascarpone.
Forse in futuro un format
«Se la Gucci Osteria funzionerà potrebbe diventare un format», ha concluso. Per accomodarsi in uno dei 35 posti disponibili ci vorrà molta fortuna (si parla di lista d’attesa di settimane) ma non invece troppi soldi.
Vale la pena – come hanno fatto gli inviati di Dissapore – sfogliare il menu: a 10 euro ecco Melanzane Thai piccanti; Carciofo alla Giudia; Spinaci al Parmigiano Reggiano. A 15 euro Caesar Salad in Emilia; Winter Salad (orzo e farro con brodo di cipolla arrosto e uovo cremoso); Taka Buns (panini cotti al vapore con pancia di maiale e salsa piccante); Hot dog di chianina; Emilia Burger; Tiramisu roll cake; Amarena cheesecake.
Salendo un po’ di prezzo, a 20, i piatti di sgombro con salsa ponzu; Tostada di Palamita (palamita marinata con tortilla messicana); tagliere di culatello, prosciutto cotto, mortadella, strolghino; Tortellini in crema di Parmigiano Reggiano.
La Lingua con salsa verde e lattuga grigliata costa 25 euro e infine a 30 euro due primi piatti con nomi molto evocativi: Risotto dove la foresta incontra il mare; Napoli e Marsiglia non sono poi così lontane (bouillabasse e pasta mista).
Ieri, per l’inaugurazione, sono stati serviti tra l’altro tortellini modenesi in crema di Parmigiano Reggiano e un burger di chianina con salsa verde e maionese senza tuorli. Ovviamente in cucina non potrà esserci tutti i giorni lo chef modenese. A dirigere la brigata sarà la cuoca messicana Karime Lopez Kondo, moglie di Taka Kondo, sous chef (cioè braccio destro per i “profani”) della Francescana a Modena. Karime ha una lunghissima esperienza in giro per il mondo: Lima, Città del Messico, Giappone, e in Europa al Mugaritz di San Sebastian e dal celeberrimo Noma di Copenaghen.
C’era anche l’Ad di Gucci Marco Bizzarri
Ma ieri sera a catturare l’attenzione degli ospiti è stata anche la grandissima sintonia tra lo chef di Modena e il potente amministratore delegato di Gucci Marco Bizzarri.
Niente di strano, visto che i due si conoscono e frequentano da una vita. E non è un modo di dire perché M&M erano compagni di classe al liceo. Stesse esperienze da ragazzi, stessi sogni di giovani uomini, ma oggi due mestieri diversi con tanti punti di contatto.
Proprio come ci fanno sapere dalle pagine di Vogue che questo mese pubblica una loro intervista incrociata.
«Proviamo – dice Bizzarri – a far sognare. E i sogni si trasformano di anno in anno. Altrimenti mi annoierei e si annoierebbero quelli che lavorano con me».
E Bottura concorda. «Enzo Ferrari – ricorda – diceva: “Se lo puoi sognare, lo puoi fare”, e non c’è niente di più vero. Io e Marco rendiamo visibile l’invisibile».
Carlo Ottaviano