MILANO – In Italia tutti crediamo di esser cintura nera quando si parla di caffè e se poi scendiamo nel dettaglio di moka e cuccuma napoletana, diventiamo dei veri esperti patrioti. Ma tutto questo sentimento ben nutrito nella tradizione di ciascuno di noi, non affonda spesso le sue radici in una vera e propria conoscenza: traduzione, il caffè a casa spesso non esce buonissimo. Come mai? E soprattutto come fare per migliorare? Ci aiuta lo chef Antonino Cannavacciuolo, con alcune dritte su come metter le mani correttamente sulle caffettiere casalinghe più apprezzate.
Cannavacciuolo in cucina alle prese con il caffè
Siamo abituati a far entrare nelle nostre cucine questo chef famoso, in quanto presente spesso sul piccolo schermo con i suoi programmi dedicati alla buona cucina. Ma per concludere un pasto a regola d’arte, ci vuole anche una tazzina che sia all’altezza. E per farlo bisogna partire dalle basi.
Ad esempio lo chef non transige sulla qualità della miscela usata per la preparazione: la sua scelta ricade naturalmente, e come poteva essere altrimenti, sul brand di cui è testimonial, quindi Lollo Caffè.
Per un risultato ottimale, il caffè in grani
Perché? Semplice: in questo modo si conserva più a lungo la freschezza del macinato che -preparatevi- dovrete produrre a casa autonomamente, con le vostre mani. Non abbiate paura: basta acquistare un macinino efficiente per ottenere la polvere dai chicchi. Il premio per questo sforzo in più, oltre alla bevanda finale migliore, è l’aroma sprigionato durante l’operazione. Non tornerete più indietro.
Cannavacciuolo pone l’accento sull’acqua
All’interno della moka infatti, così come nella cuccuma, l’ingrediente principe insieme al caffè è proprio l’acqua. Elemento che spesso si dà per scontato, e che però influisce parecchio sul sapore ultimo in tazza. Cannavacciuolo suggerisce che questa dovrà esser il più pura possibile, minerale di bottiglia e a temperatura ambiente. Qui senza precisazioni di marca.
Fornelli accesi e fuoco basso
E quando il caffè inizia appena a salire, il consiglio è quello di spegnere il fornello e alzare il coperchio della moka. Tutto finito? No, perché manca ancora qualche passaggio: prima di versare c’è da mescolare la bevanda ancora dentro la moka.
Cannavacciuolo non tralascia la pulizia
E sì perché, a pensarci sembra ovvio: cucinereste una seconda volta su una padella non lavata, dopo averla usata per friggere? Bene: se la risposta è “no, non scherziamo”, sarà altrettanto chiaro che anche la moka segue lo stesso ragionamento. Se volete quindi ottenere un ottimo caffè anche la volta successiva, ricordatevi di pulire la caffettiera con acqua corrente, senza usare detergenti.
Qualora voleste proprio eliminare le tracce di calcare, si potrebbe applicare dell’aceto.
Insomma, a volte bastano davvero pochi accorgimenti per godersi una tazzina a casa propria: una cosa da imparare in questo periodo prolungato a distanza dal proprio bar di fiducia.
Lo dice chaf Cannavacciuolo.