MILANO – Le gaffe commesse dal presidente americano Trump – non precisamente un esempio di stile ed etichetta – durante la sua recente visita in Regno Unito hanno offerto l’occasione per ribadire alcune fondamentali regole di bon ton da osservare riguardo a uno dei rituali più importanti per il paese di oltremanica: la cerimonia del tè.
Come spiega l’esperta di buone maniere Myka Meier, ci sono alcuni accorgimenti che distinguono la persona educata e polished dal “buzzurro” di provincia. Piccoli dettagli che, all’occhio dell’esperto, diventano fondamentali.
Cerimonia del tè: come comportarsi correttamente
Una su tutte: il movimento del cucchiaino. Girare il cucchiaino in cerchi – da destra a sinistra o da sinistra a destra – è cafone allo stesso modo. La persona educata sa che il movimento corretto è su-giù, cioè un fluido movimento ripetuto che va da mezzogiorno a ore sei, se la tazza fosse il quadrante di un orologio. Tutto il resto è villanìa.
Inoltre, tutto ciò che si beve (acqua, vino, tè soprattutto) deve stare alla destra di chi mangia. Questa posizione aiuta il cameriere (che deve esserci) a versare con più agio il tè. Il manico della tazza deve essere posizionato a ore tre (cioè sulla destra, in mezzo, senza dubbi).
E – cosa da annotare – il piattino su cui è posizionata la tazza deve restare sul tavolo, fissa, “quasi incollata” quando si sta seduti. Solo quando ci si alza, si specifica, si può sollevare. Ma deve essere fatto insieme alla tazza.
Insomma, bere il tè sembra facile, ma farlo con tutte le modalità del caso richiede un’expertise preziosa e ricercata.