MILANO – Allarme siccità nella coffee belt brasiliana. A lanciarlo è il Centro di studi avanzati in economia applicata dell’Università di San Paolo (Cepea), uno degli istituti di ricerca più autorevoli e ascoltati del Brasile in materia di agricoltura, agronomia e filiere produttive.
Secondo Cepea, il clima secco di queste settimane potrebbe incidere negativamente sui livelli di produttività del raccolto 2014/15 di caffè arabica.
Nelle principali aree di produzione, gli arbusti si trovano in fase di allegagione e necessitano di precipitazioni abbondanti e ben distribuite per l’ulteriore accrescimento e sviluppo dei frutti in questo passaggio citico.
Le previsioni del servizio meteo Climatempo – citato da Cepea – prospettano invece, da oggi al 7 febbraio, una decina di giorni di tempo prevalentemente secco sui territori del Minas Gerais e del San Paolo, rispettivamente primo e terzo stato produttore di caffè del Brasile.
“Le temperature elevate e la mancanza di piogge stanno già mettendo in allarme i produttori” sostiene in una nota Cepea, che segnala, in particolare, il deficit di precipitazioni riscontrato in vaste aree del Cerrado e della Zona da Mata, per quanto riguarda il Minas Gerais, e di Mogiana e Garça, per quanto riguarda lo stato di San Paolo.
Buona invece la situazione delle piantagioni di conillon nell’Espírito Santo (secondo stato caffeario del Brasile e primo produttore di robusta), dove l’incidenza delle avversità è stata minore e si prospettano dunque “buoni volumi produttivi”.
Conab prevede che il raccolto brasiliano 2014/15 si attesterà tra i 46,53 e i 50,15 milioni di sacchi da 60 kg. Tale risultato prefigura – a seconda che si consideri l’estremo inferiore o superiore dell’intervallo di stima – un calo del 5,4% o un modesto incremento del 2% circa, rispetto ai 49,15 milioni di sacchi prodotti nel 2013/14.
