MILANO – In questo periodo di emergenza sanitaria ed economica, gli imprenditori di tutta Italia, Europa e del mondo sono colpiti due volte: non solo dalla paura del contagio, ma anche dalla paura di non farcela a portare avanti la propria azienda (per quanto piccola possa essere). Gli appelli di artigiani, baristi, liberi professionisti, Ceo, si susseguono uno dietro l’altro durante queste giornate di chiusura forzata. Un altro modo però di affrontare questo momento di stallo, è quello di affrontarlo con delle best practice. La pandemia e la recessione, possono esser contrastati grazie ad alcune strategie condivise da businesspeople.it.
Ceo e imprenditori: ecco come limitare i danni
L’emergenza sanitaria e umanitaria globale mette top manager e imprenditori nella posizione di dover prendere decisioni importanti, spesso difficili e dolorose, ma indispensabili. L’atteggiamento “wait & see” non solo non paga, ma può rilevarsi estremamente dannoso. Ma come procedere per prendere i giusti provvedimenti in un momento così incerto?
Già, perché questa è una crisi diversa da qualsiasi altra vissuta in passato e non esistono approcci di crisis management che possano essere usati come benchmark. In questo contesto, infatti, diversi sono i fattori che impongono alle aziende di reagire molto velocemente: estrema difficoltà di previsione, impatto sui ricavi che probabilmente influenzerà la liquidità, ripresa lenta con una successione di diversi trimestri di bassi ricavi, dipendenti e consumatori cauti e timorosi, ma per cui comunque molte abitudini di consumo cambieranno.
Secondo gli esperti di Bain & Company, andrebbero intraprese subito tre azioni in parallelo per Ceo e imprenditori:
-Lanciare una Wake up call, affinché il management sia allineato e al corrente dello scenario che si prospetta;
-Individuare un senior team da war room per gestire da subito gli effetti della crisi
-Tradurre i macro-scenari in piani operativi che siano attuabili in breve tempo.
Le sei priorità su cui concentrarsi
Sempre per aiutare i Ceo ad agire al meglio, la società di consulenza ha individuato quelle che dovrebbero essere le loro sei priorità:
Proteggere gli stakeholder, dipendenti e clienti. Con guidelines e procedure chiare ed efficienti e indirizzarli con controllo e un’altrettanto chiara e diretta comunicazione;
-Lavorare sulla propria esposizione e fare stress test su P&L e liquidità
-Attuare azioni difensive sul fronte del calo dei ricavi, concentrandosi su loyalty e retention dei clienti e preparandosi a compensare le mancate entrate dei segmenti di business più esposti;
-Stabilizzare la supply chain, per rispondere ad eventuali interruzioni legate ad aspetti geografici o alla forza lavoro;
-Pianificare azioni di riduzione di costi per salvaguardare la liquidità;
-Giocare d’attacco per battere la concorrenza, essendo pronti alla ripresa e al mutato comportamento d’acquisto dei consumatori.