domenica 22 Dicembre 2024
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Censis: il 71,1% degli italiani tornerà a fare colazione fuori casa

Secondo il rapporto luna buona percentuale della popolazione afferma che tornerà con uguale o maggiore frequenza a fare colazione nei bar e il 65,9% tornerà a consumare aperitivi e apericene in wine bar, enoteche o brasserie.

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MILANO – Dal rapporto “Il valore economico e sociale della distribuzione Horeca nel post Covid-19” realizzato da Censis in collaborazione con Italgrob è emerso che gli italiani hanno voglia di tornare alla normalità e di consumare pasti più spesso fuori casa in seguito alle restrizioni sanitarie causate dal Covid. Il 68,9% della popolazione ha affermato infatti che tornerà a mangiare al ristorante o in trattoria. Riportiamo il comunicato stampa di Censis pubblicato sul sito ufficiale.

Il rapporto di Censis

RIMINI – Negli ultimi due anni il 68,2% degli italiani (e il 78,1% dei giovani) ha avuto nostalgia dei momenti di convivialità trascorsi di solito nei locali pubblici. Il 71,1% della popolazione afferma che tornerà con uguale o maggiore frequenza a fare colazione fuori casa nei bar o nelle pasticcerie, il 68,9% tornerà a mangiare al ristorante o in trattoria, il 65,9% tornerà a consumare aperitivi e apericene in wine bar, enoteche o brasserie.

Il 21,7% (il 40,9% dei giovani) è intenzionato a frequentare di più i luoghi della convivialità. Già all’88,4% capita di pranzare o cenare negli esercizi pubblici e al 64,5% di incontrarsi con amici e colleghi per un aperitivo. È quanto emerge dal rapporto “Il valore economico e sociale della distribuzione horeca nel post Covid-19” realizzato dal Censis in collaborazione con Italgrob, la federazione italiana dei distributori horeca (hôtellerie-restaurant-café).

Il ruolo decisivo della distribuzione horeca

3.800 imprese, più di 60.000 addetti e un fatturato pari a 17 miliardi di euro prima della pandemia: sono questi i numeri del settore della distribuzione horeca.

Una piattaforma che connette le industrie del food & beverage con gli oltre 300.000 esercizi pubblici presenti sul territorio, rendendo possibile ogni giorno la convivialità fuori casa, che migliora la qualità della vita delle persone e dà slancio economico e sociale ai territori.

La convivialità migliora la qualità della vita

L’89,1% degli italiani considera i luoghi del fuori casa una importante fonte di lavoro e di reddito, e uno stimolo per l’attività delle imprese locali. Per l’88,3% la presenza di una rete di bar, caffè, pasticcerie, enoteche e ristoranti è importante per assicurare la buona qualità della vita, rendendo i territori vitali e aperti alla relazionalità.

Il 68,8% è convinto che la presenza degli esercizi pubblici renda i luoghi anche più sicuri e frequentabili. Il 67,3% (il 74,8% dei giovani) ritiene che proprio la presenza dei locali consenta di organizzare al meglio la movida, evitandone le degenerazioni. Invece l’assenza degli esercizi pubblici condanna i territori al declino economico e al degrado sociale.

Il fuori casa è la prima scelta per trascorrere il tempo libero e per festeggiare

Ristoranti e trattorie sono la prima opzione degli italiani per i pranzi o le cene con gli amici nel tempo libero: 52,2%. Il 38,0% invece rimane in casa a cucinare anche nel tempo libero e il 9,8% sceglie il food delivery.

Lo stesso vale per gli aperitivi: il 65,0% preferisce gli esercizi pubblici, il 27,3% il salotto di casa e il 7,7% si fa consegnare cibi e bevande a domicilio. Per festeggiare lauree, battesimi e comunioni gli italiani prediligono di gran lunga il fuori casa: 71,6%. Solo il 21,9% festeggia in casa e il 6,5% si rivolge ai servizi di asporto.

Anche per celebrare ricorrenze, matrimoni e compleanni si privilegiano i locali pubblici (63,8%) rispetto alla cucina casalinga (29,1%) o all’home delivery (7,1%). Invece per le feste comandate vincono le soluzioni domestiche: 73,9%. In queste occasioni solo il 18,8% sceglie gli esercizi pubblici e il 7,3% il food delivery.

Rapporto Censis: Cosa cambia con lo smart working?

Tra i lavoratori in smart working, il 66,0% cucina nella propria abitazione, il 19,9% ricorre alle consegne a domicilio e il 14,1% esce comunque per pranzare in un esercizio pubblico. Nei giorni di lavoro in presenza, durante la pausa pranzo il 53,0% dei lavoratori opta per un locale pubblico, il 31,9% si porta il pranzo da casa e il 15,1% ordina il pasto online.

Tra canali fisici e strumenti digitali: il sapiente mix del consumatore

Ricorrere ai servizi di home delivery non significa dire addio ai consumi fuori casa. Quasi la totalità degli utenti delle piattaforme digitali di food delivery (96,1%) mangia anche al ristorante o in trattoria e l’80,6% si ritrova anche nei locali pubblici per l’aperitivo.

Con grande pragmatismo, gli italiani mixano i tradizionali canali fisici con le opportunità offerte dal digitale, scegliendo di volta in volta senza pregiudizi come e dove fare la colazione, il pranzo, l’aperitivo e la cena.

Questi sono i principali risultati della ricerca “Il valore economico e sociale della distribuzione horeca nel post Covid-19″realizzata dal Censis in collaborazione con Italgrob, la federazione italiana dei distributori horeca, che è stata presentata all’International horeca meeting di Italgrob alla Fiera di Rimini di Italian exhibition group, in contemporanea con Beer&Food Attraction, da Francesco Maietta, responsabile dell’area politiche sociali del Censis, e discussa da Antonio Portaccio, presidente di Italgrob, e Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis, con la moderazione di Veronica Gentili, giornalista e conduttrice Mediaset.

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