mercoledì 25 Dicembre 2024
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CECAFE – Export brasiliano raggiunge i 2,7 milioni di sacchi a gennaio (+5,9%)

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MILANO – Dai dati Cecafe relativi al mese di gennaio arrivano nuovi riscontri positivi. Secondo le statistiche diffuse la settimana scorsa dal Consiglio brasiliano degli esportatori di caffè, l’export in tutte le forme ha sfiorato, nel primo mese dell’anno solare 2014, i 2,7 milioni di sacchi (esattamente 2.699.128 sacchi), pari a un incremento del 5,9% rispetto a gennaio 2013, nonché a un calo del 3,75% rispetto a dicembre 2013.

A tale volume sono corrisposte entrate in valuta per 373,846 milioni di dollari (-26,6%), pari a un prezzo medio per sacco da 60 kg di 138,51 dollari (-30,6%). Vola l’export di robusta (conillon), che si attesta a 115.403 sacchi, con un +207% rispetto allo stesso mese del 2013.

Più contenuto l’incremento degli arabica (+2,8%, ossia 62.229 sacchi in più), che raggiunge, secondo Cecafe, i 2.313.812 sacchi. Complessivamente, le esportazioni di caffè verde crescono del 6,1%, attestandosi a 2.429.215 sacchi.

Riscontri positivi anche per le vendite di caffè solubile, che salgono a 268.655 sacchi (+3,7%). Rimane trascurabile l’apporto del caffè torrefatto (appena 1.258 sacchi).

Cecafé gennaio 2014 - 1

In termini di quote percentuali, le esportazioni di caffè trasformato (torrefatto + solubile) costituiscono il 10% del totale in tutte le forme, a volume e il 12,5% a valore.

L’export di caffè arabica rappresenta, a volume, l’85,7% ed è costituito per il 69,0% da arabica naturali, nonché per il 16,7% da arabica differenziati. A valore, gli arabica costituiscono  l’84,2% del totale: le quote sono rispettivamente del 62,8% per gli arabica naturali e del 21,4% per gli arabica differenziati.

I robusta costituiscono il 4,2% dell’export a volume e il 3,3% a valore. I robusta differenziati contano rispettivamente per lo 0,2% a volume e per lo 0,3% a valore.

L’export degli ultimi 12 mesi disponibili (febbraio 2013-gennaio 2014) è di 31.607.034 sacchi (+10%), pari a un valore di 5.051.083 di dollari, per una media nell’arco del periodo di 159,81 dollari per sacco. Il prezzo per sacco è sceso a gennaio a 138,51, contro i 141,87 di dicembre.

Le esportazioni di caffè verde risultano pari a 28.129.977 sacchi (+11,2%), di cui 26.747.546 (+10,7%) di arabica e 1.382.431 di robusta (+20,8%). L’export di caffè trasformato cresce dello 0,8% a 3.448.383 sacchi.

Cecafé gennaio 2014_2

A gennaio, il 57% degli imbarchi (pari a 1.525.914 sacchi) ha preso la rotta dell’Europa. Gli Usa e l’Asia hanno assorbito rispettivamente il 23% e il 17% dell’export brasiliano, pari in termini di volume a 615.318 e 455.069 sacchi. Verso il resto dell’America del sud sono stati esportati appena 54.797 sacchi (2%).
Guardando ai singoli paesi, gli Usa (+1,94%) rimangono il principale mercato con circa il 20% del totale a volume, seguiti da Germania, Italia, Giappone e Belgio.

Cecafé gennaio 2014 - 3

Arriva la pioggia

È arrivata la pioggia  sulle regioni della coffee belt brasiliana. Dopo 6 settimane di siccità e un’ondata di calore che ha portato a picchi di temperatura senza precedenti, il sistema di alte pressioni si è indebolito e ciò ha consentito il passaggio di un fronte nuvoloso, che avanza ora dal sud-est del paese verso il nord.

Il maltempo, che ha portato, tra giovedì e venerdì, quasi 80 mm di piogge nello stato del Rio Grande do Sul,  ha raggiunto quindi il Paraná e il San Paolo, dove forti nubifragi hanno causato, nel fine settimana, allagamenti e cadute di alberi.

Per il Minas Gerais, il meteo prevedeva, per il week-end, 41 mm di precipitazioni nell’area di Varginha e 32 mm nel Poaos de Caldas. Nel Cerrado Mineiro dovrebbero cadere 66 mm di piogge in 5 giorni.

Rimane da vedere se il reintegro idrico sarà sufficiente, dopo quasi un mese e mezzo di tempo eccezionalmente secco.

Secondo Cooxupé – la più grande cooperativa brasiliana – la siccità avrebbe causato, sin d’ora, la perdita di quasi un terzo del prossimo raccolto.

“Queste piogge ci stanno aiutando, ma sarà necessario che cominci a piovere con maggiore intensità entro la fine di febbraio, altrimenti i danni saranno ancora maggiori” ha dichiarato l’agrometeorologo di Somar Marco Antonio dos Santos aggiungendo che 50 mm di precipitazioni basterebbero a reidratare adeguatamente il suolo per non più di una settimana.

“Dovremo aspettare almeno altri 10 giorni, prima di poter fare il punto della situazione e constatare il ritorno alla normalità” ha detto ancora dos Santos.

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