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C’è vita nel caffè: una tazzina al giorno per salvare bambini

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MILANO – Tra il 1995 e il 2005, 18.298 famiglie statunitensi hanno ottenuto l’adozione di bambini guatemaltechi: cifre molto alte che dimostrano come in questo Paese sia relativamente facile accedere all’adozione di un neonato.

L’allarme arriva dalla Ong Intervita, che non condivide il parere di un avvocato specializzato in adozioni internazionali che, in un’intervista rilasciata al New York Times, ha sostenuto: «Oggi per i bimbi del Paese questa è l’unica prospettiva possibile per sperare in un futuro migliore».

L’alternativa proposta da Intervita è il sostegno a distanza. L’organizzazione, da anni in Guatemala e in altri Paesi del Sud del mondo, assicura grazie ai 61.000 sostenitori italiani, la sopravvivenza, la salute e l’educazione di migliaia di bambini, contribuendo anche al sostegno delle loro famiglie e dell’intera comunità in cui vivono.

«Con 80 centesimi al giorno, il costo di un caffè», fanno sapere da Intervita, «si contribuisce alla costruzione di un mondo più giusto, nel quale i bambini possono crescere serenamente vicino ai propri genitori».

Intervita ha anche lanciato in Guatemala (il Paese dell’America Latina con il più alto tasso di malnutrizione dei bambini) un programma di sicurezza alimentare materno-infantile che coinvolgerà 274mila persone, di cui 42.500 bambini sotto i 5 anni e 12.500 donne in gravidanza.

Il programma si estende a 340 comunità e prevede assistenza nel 2006 per 144mila persone e per altre 130mila entro il 2012. Quattro le direzioni dell’intervento: assistenza alle donne in gravidanza e ai bambini sotto i 5 anni, sicurezza alimentare e risanamento ambientale.

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