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lunedì 25 Novembre 2024
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Cavaglieri, campione italiano e candidato al Mondiale: «I nuovi trend? Sono ancora da scoprire»

Le nuove abitudini di consumo degli italiani al bar, vanno verso le tendenze europee e americane. Il caffè non è più l'espresso, ma una soluzione mischiata con altri ingredienti, dallo zucchero al latte agli aromi. Come commenta questo cambiamento il campione italiano barista?

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MILANO – “L’espresso, quello classico, senza zucchero nè latte, è una specie sempre più in via d’estinzione”, così ha scritto il quotidiano la Repubblica. Che ha aggiunto:”Il gusto degli italiani è ormai lontano dal tipico caffè cremoso, dall’aroma unico. Lo stesso rituale sta subendo diverse modifiche, persino nelle tempistiche. Un fenomeno che non ha lasciato indifferenti gli operatori del settore”.

Tra cui il campione italiano baristi, Davide Cavaglieri che sta studiando e provando a poche settimane dalla sfida del Mondfiale di Amsterdam nella seconda metà di giugno.

Va però detto che alcune delle dichiarazioni attribuite al campione che trovate di seguito non sono mai state pronunciate da Cavaglieri che ha già chiesto la rettifica a la Repubblica.

Cavaglieri conferma: si sono create una varietà infinita di alternative, grazie (anche) alle idee che arrivano da Europa e America. “Ma i nuovi trend per i consumatori sono ancora tutti da scoprire”, ha precisato il campione.

Cavaglieri porta a Milano il suo caffè italiano

“L’influenza delle caffetterie estere porta a scoprire nuove tendenze e gusti” spiega Davide Cavaglieri, Campione italiano baristi 2018.

Il ventiseienne bresciano sarà tra gli ospiti del primo Milano Coffee Festival; il grande evento (promosso da Consorzio Promozione Caffè, Ucimac e Sca) che si tiene dal 19 al 21 maggio al Base di via Tortona.

Il cambio dei consumi

“In Italia il gusto è cambiato molto, per esempio ora è di gran moda il caffè americano, lungo. Tanto meglio se da asporto, perché per molti camminare con il bicchierone fa figo”.

Ma questo, secondo Cavaglieri, vale prevalentemente per i giovani. Infatti, se gli over 45 restano fedeli all’espresso classico, le nuove leve di consumatori amano la versione americana arricchita da sciroppi, cacao, cannella o vaniglia, panna o caramello.

Ma non tutti i mali vengono per nuocere

“Se l’espresso comporta un consumo rapido al bancone, le caffetterie in stile anglosassone inducono al relax; rallentano il ritmo della giornata, creano una nuova esperienza di slow-coffee”.

Durante la kermesse Cavaglieri terrà il laboratorio Barista 2.0

Un training multimediale sulla sua professione. Helena Oliviero, campionessa di Cup Tasting, insegnerà come capire gusto, odore e colore delle diverse miscele.

Ci saranno anche le dimostrazioni di Latte Art, ovvero come trasformare il cappuccino in un’opera d’arte usando la schiuma per disegnare. E si impareranno le regole per un espresso perfetto.

La freschezza del caffè e la tazza bollente dei napoletani

“A fare la differenza – spiega Cavaglieri – sono diversi fattori, dai tempi di estrazione al dosaggio, ma il più importante è la freschezza: il caffè deve essere appena macinato, perché già dopo 15 minuti la miscela perde il 60 per cento del suo aroma”.

Ma la tazzina deve essere bollente come da tradizione napoletana? “La cultura partenopea vuole l’espresso molto forte e amaro e, visto che il calore rende il caffè più robusto, lo si serve in tazza bollente. Ma questa abitudine non enfatizza la delicatezza dell’espresso, al contrario ne snatura l’aroma”.

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