MILANO – La Casta non si taglia un bel niente e scarica sui collaboratori parlamentari la «stangatina» sui caffè. Già, perché alla fine la famosa guerra ai privilegi ha mietuto altre vittime. A partire dalla buvette della Camera dove il caffè è aumentato. Poca cosa, forse, per le tasche dei parlamentari, che se lo sono visti rincarare già dal 10 gennaio (da 70 a 80 centesimi), ma pesante per i poveri assistenti, con stipendi ben più miseri.
Casta non si tocca, neanche per il caffè
Anche alla buvette dei palazzi Marini (dove si trovano gli uffici dei deputati) il caffè è aumentato di 10 cent. Se si vuole aggiungere una spruzzatina di polvere di cacao, diventa «marocchino» e costa un euro. Ben 20 centesimi l’aumento del caffè d’orzo, per il decaffeinato (da 1 euro a 1,20) e per il cappuccino decaffeinato (da 1 euro ad 1,30).