L’anticipazione di un’inchiesta importante sull’industria del caffè, uno spezzone eclatante su Napoli ed è subito polemica. Per fugare ogni dubbio, l’invito è a guardare la puntata di Report del prossimo 7 aprile.
Nell’occhio del ciclone c’è Andrej Godina: l’esperto assaggiatore ha sorbito l’espresso offerto al Gambrinus, una delle più rinomate caffetterie di Napoli, dando una valutazione che ha scatenato l’opinione pubblica nelle scorse giornate. che ha scatenato l’opinione pubblica nelle scorse giornate.
Il trailer pubblicato da Bernardo Iovene, il giornalista di Report con cui Godina ha visitato alcuni bar partenopei, e non solo, rappresenta una piccola parte del servizio che Rai 3 manderà in onda la sera del 7 aprile.
Un’inchiesta che è stata condotta con l’obiettivo di trattare a 360° il settore del caffè in Italia e che, a detta dello stesso Iovene, non è affatto mirata a Napoli ma vuole mettere in luce «la qualità del caffè che beviamo in Italia, la professionalità di bar e baristi, la purezza delle miscele usate e il peso delle aziende di torrefazione sul consumo di questo prodotto».
Che cosa è accaduto al Gambrinus di Napoli? Godina assieme alla troupe di Report ha voluto simulare il tipico giro turistico del centro, dalla stazione ferroviaria a Piazza del Plebiscito. Lo ha fatto anche a Firenze. Il “turista” ha trovato lungo la strada diverse caffetterie in cui poter degustare il tradizionale espresso e le sue scoperte non sono state molto positive. A chi lo accusa di aver dato un giudizio soggettivo e non imparziale, risponde così: “Ho una lunga esperienza nel campo dell’assaggio del caffè e, nel corso degli anni, mi sono confrontato con torrefattori di tutta Italia ed anche all’estero. So bene che girando nelle diverse regioni italiane cambiano anche i gusti in fatto di caffè. Tuttavia esiste una condivisa definizione di caffè espresso, ossia una bevanda estratta in base ad un preciso metodo e caratterizzata in superficie da una crema spessa, con una tessitura più o meno fine e una certa persistenza. Detto questo, al di là della percezione delle note aromatiche che può avere un certo grado di soggettività, sono i difetti del prodotto ad essere oggettivamente riscontrabili. Per difetti si intendono, ad esempio, i sentori di muffa, legno o terra che derivano da una materia prima di scarsa qualità, oppure un aroma rancido imputabile alla non corretta conservazione del caffè e alla insufficiente pulizia della macchina e del macinacaffè, infine anche il tipico aroma di bruciato che può essere causato da una tostatura eccessiva oppure da errori in fase di estrazione dell’espresso”.
Andrej Godina è cresciuto nell’ambiente del caffè e ha studiato in profondità la materia, anche grazie ad un dottorato di ricerca. È stato coinvolto nell’inchiesta in qualità di consulente specializzato super partes che, sì, ha collaborato con tante importanti torrefazioni ed aziende del caffè in tutta Italia ma è indipendente da qualsiasi realtà commerciale.
Nell’ultimo anno, è stato tra i promotori di un evento itinerante, “Io bevo caffè di qualità”, per un approccio al caffè più consapevole che ha coinvolto consumatori e operatori in un percorso di degustazione attraverso diverse tecniche di estrazione e ha registrato ottimi risultati di pubblico.
È proprio questo il focus da non perdere di vista, come afferma Andrej Godina: “Il mio intento non è quello di attaccare la tradizione e la cultura napoletana del caffè. Se è arrivato questo messaggio, mi scuso con tutti i cittadini di Napoli nel rispetto delle loro abitudini e dei gusti a cui sono giustamente affezionati. Quello per cui io combatto è la qualità oggettiva del caffè inteso sia come materia prima sia come risultato in tazza offerto al bar. Così come, in Italia, è stata sdoganata la cultura del buon vino, ci dobbiamo unire per diffondere la conoscenza del buon caffè”. Con la divulgazione e con un approfondimento della materia, dalla pianta alla tazza, prosegue Godina: “sapremo riconoscere l’effettiva qualità, premiarla e dare finalmente un valore aggiunto a un prodotto che amiamo molto ma che, purtroppo, mediamente conosciamo ancora poco. E, sottolineo, parlo di “media”, perchè lungo tutta la Penisola ci sono tanti bravi baristi che conoscono a fondo il caffè e sanno offrire eccellenti espressi”.
In attesa di scoprire la realtà osservata dai giornalisti della trasmissione Report, Godina si mette a disposizione per un confronto diretto con altri esperti assaggiatori e, perché no, ad organizzare un incontro a Napoli, magari nuovamente al caffè Gambrinus.
Un breve profilo di Andrej Godina
Nel 1997 diventa perito merceologico esperto di caffè, iscritto all’albo della CCIAA di Trieste e nel 2008 consegue il Dottorato di ricerca in Scienza, tecnologia ed economia nell’industria del caffè presso l’Università di Trieste. Socio e Master Barista della Speciality Coffee Association of Europe – SCAE, ha conseguito tutte le certificazioni del Coffee Diploma System (http://scae.com/education/cds-certified-list.html) e si è qualificato come formatore autorizzato. Nel 2013 gli è stato riconosciuto il premio quale miglior formatore autorizzato della SCAE. Offre la sua consulenza specializzata ad aziende del settore e a torrefattori lungo tutta la Penisola, realizzando anche la selezione dei caffè per la creazione di miscele, corsi di formazione e certificazioni.