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venerdì 22 Novembre 2024
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Caro tazzina bloccato da baristi e locali pubblici a Imperia

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IMPERIA – Un patto d’onore tra baristi, ristoratori e titolari di locali pubblici per “bloccare” il caro tazzina. Mentre un po’ ovunque, nel Nord Italia, la tazzina ha toccato quota 1,20 euro (o almeno lo farà nelle prossime settimane), in provincia di Imperia non ci sarà alcun ritocco. Una buona notizia per le tasche dei cittadini (e per quelle dei turisti), un po’ meno per i bilanci delle attività di ristorazione che comunque, va detto, hanno accettato senza scomporsi le indicazione di massima fornite loro da Confcommercio e Confesercenti.

Caro tazzina stop dei baristi

«Qui da noi – conferma Piero Denegri, direttore provinciale di Confesercenti – ci sono molti bar e locali pubblici che hanno ancora il prezzo della tazzina a 80-90 centesimi. Sono, quindi, al di sotto della media pre-aumento che è di 1 euro. La decisione di soprassedere, almeno per ora, al rincaro di 10-20 centesimi, è sicuramente frutto di un ragionamento che va al di là della crisi. Occorre, a mio parere, dare anche all’esterno, sia nei confronti dei cittadini sia dei vacanzieri, un segnale chiaro sul fatto che le località turistiche applichino dei prezzi superiori alla media. Non è così. E quello del caffè può essere un esempio vincente…».

Pur di rinunciare all’aumento del costo, però, gli esercenti dovranno fare i salti mortali per far poi quadrare i bilanci di fine mese

«E’ vero – precisa Denegri – si fa sempre più fatica, a livello di commercio, a stare sul mercato e andare avanti nell’attività. A fronte di spese e costi sempre più alti (elettricità, tasse, imposte…), i commercianti si vedono sempre più ridurre gli utili. Ma voglio anche dire che tra loro c’è anche la grande consapevolezza che aumentare la tazzina del caffè influirebbe inevitabilmente sui consumi, rallentandoli ulteriormente. Non è questo il momento per chiedere centesimi in più al cliente…».

Sulla stessa lunghezza d’onda è Enrico Calvi, responsabile provinciale dei pubblici esercizi della Confcommercio

«Non c’è nessuna intenzione di far salire il prezzo della tazzina al bar – puntualizza Calvi – se n’è discusso ma, alla fine, si è arrivati alla conclusione che per ora è meglio non ritoccare il prezzo. Ma è un sacrificio, indubbiamente. L’aumento della bolletta per l’elettricità, in un settore dove il 99% delle macchine da bar e da ristorante funzionano così, non è stato certo un fatto positivo. Ma dobbiamo tenere duro, tutti insieme. Non è un momento facile e dobbiamo affrontarlo con serenità ma anche stringendo la cinghia». Nel frattempo,mentre a Piacenza e in molte città della Lombardia e della Toscana il salto a 1,20 euro è già avvenuto, la vicina Costa Azzurra non sta certo a guardare. «Lì il prezzo medio – chiude Calvi – è di 1,50 euro…». Fonte: Il Secolo XIX

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