Ancora una volta si è registrato un aumento del prezzo della tazzina al bar. Molti non hanno tardato a lamentarsi, accusando di speculazione i titolari dei bar, come riportato nell’inchiesta SWG. C’è di più: 1 su 2 intervistati dichiara di essere pronto a rinunciare del tutto al caffè al bar. Leggiamo di seguito un estratto dell’indagine SWG.
Il rincaro della tazzina nei bar: l’opinione degli italiani
MILANO – Continua il trend del caro-tazzina anche nel 2025: come negli anni precedenti si è assistito ad un nuovo aumento del prezzo del caffè al bar, un rincaro che colpisce uno dei simboli più amati del Bel Paese.

Una bevanda apprezzata nella sua purezza, la maggioranza degli italiani infatti resta fedele all’espresso liscio, senza aggiunte (solo un terzo preferisce macchiarlo con latte o panna). Ma il caffè non è solo una bevanda, è un’esperienza, un rito: entrare in un bar e ordinare un caffè viene infatti visto soprattutto come un momento di stacco dalla frenesia quotidiana da 3 italiani su 4, e addirittura come una tradizione cementata nella propria routine quotidiana.

Un’abitudine che però gli italiani sono disposti a cambiare in seguito ai nuovi rincari: 1 su 2 infatti dichiara di essere pronto a rinunciare del tutto al caffè e altri ancora, pur di non rinunciare, inizierebbe a frequentare locali più economici.
I nuovi prezzi sono infatti criticati dal 78% degli intervistati, i quali accusano di speculazione i titolari dei bar, i quali, seppur parzialmente giustificati dall’aumento dei costi di gestione e della materia prima, optano per un aumento dei prezzi considerato eccessivo e non necessario.

Ma il caffè non è l’unico bene “di conforto” a diventare più caro: anche il gelato ha subito rincari significativi negli ultimi anni, ed è proprio questo, ancor più del caffè, a destare maggiori malumori in attesa di vedere come sarà il 2025.