MILANO – Caffè, tutti pazzi per le capsule. Gli ultimi dati dell’indagine Competitive Data di Giandomenico De Franco avevano già chiarito l’andamento delle situazione: un vero e proprio effetto valanga sul merecato. Ora viene la conferma da questo articolo di Irene Greguoli Venini per Italia oggi riprende dati raccolti attraverso un sito online commerciale, che vende macchine per caffè, con le elaborazioni di una sociatà specializzata come la Gfk.
MILANO – Anche gli italiani cedono al fascino delle macchine da caffè per prepararsi l’espresso a casa. Praticità, comodità d’uso e velocità stanno infatti spingendo i consumatori ad acquistare sempre di più sistemi che funzionano con capsule monodose rispetto a quelli più tradizionali.
E da un lato i produttori rispondono proponendo modelli compatti adatti agli spazi più piccoli delle case moderne, mentre sono diversi i marchi di caffè che stanno puntando su questo segmento.
Il trend di crescita delle macchine da caffè per uso domestico sembra confermarlo, secondo i dati di vendita di Monclick (che propone online prodotti di informatica, elettronica di consumo, elettrodomestici e telefonia attraverso il sito www.monclick.it), e di Gfk.
Il settore infatti è dominato dalle macchine a capsule monodose, che a giugno 2016 hanno rappresentato il 66,3% delle unità vendute e il 47,3% del valore delle vendite totali del mercato: questo segmento continua a crescere, registrando rispetto a luglio 2014 un aumento del 13,8% sui pezzi venduti e del 7,9% a valore, con il prezzo medio più basso, ovvero 73 euro, il che ha contribuito alla maggior diffusione.
Le macchine da caffè tradizionali continuano a rappresentare la seconda fetta per dimensioni, anche se c’è stata una riduzione del 15,7% delle vendite a unità e dell’8,2% a valore, con un prezzo medio in aumento che si aggira attorno ai 115 euro.
Una novità introdotta di recente sono le superautomatiche, che dispongono di un macinacaffè incorporato. Questi prodotti hanno avuto un picco di crescita del 43,7% a unità e del 55,6% a valore: pur avendo ancora un peso minoritario in termini di pezzi venduti (5,6%), a valore rappresentano il 20,9% dell’intero mercato e costituiscono il segmento premium, con un prezzo medio di 385 euro.
«Attualmente l’offerta si articola attorno a tre tipologie. La fetta decisamente più importante è rappresentata dalle cosiddette macchine a sistema porzionato chiuso, ovvero le macchine a cialde o capsule. Queste sono seguite da quelle tradizionali che si basano su un sistema a pompa e funzionano sia con il caffè in polvere che con le cialde», spiega Anna L’Olivo, responsabile acquisti di Monclick della linea Macchine da caffè.
«Infine, abbiamo le automatiche e superautomatiche. Per il futuro, si conferma la supremazia dei sistemi porzionati chiusi, poiché le macchine a cialde e a capsule restano superiori alle altre quanto a praticità, comodità d’uso e prezzo di mercato. I principali produttori di sistemi a cialde e capsule sembrano orientarsi sempre di più verso la progettazione di modelli compatti in risposta alla riduzione degli spazi nelle case moderne, super silenziosi e con un occhio di riguardo ai consumi e al risparmio energetico».
Le automatiche e le superautomatiche «offrono un buon compromesso tra qualità e praticità di utilizzo: se da una parte, infatti, propongono una modalità di preparazione del caffè tradizionale che ne conserva tutta la freschezza e l’intensità, dall’altra parte rispondono con efficacia alle esigenze dei consumatori moderni con ritmi di vita frenetici e con poco tempo a disposizione», continua L’Olivo.
«Con le macchine da caffè automatiche è, infatti, sufficiente premere un bottone per passare velocemente dal caffè in chicchi al macinato fresco che viene poi pressato e dosato per ottenere un espresso di qualità. Questa tipologia è quindi ideale per chi è un vero e proprio estimatore del caffè di qualità superiore che però non ha tempo di prepararsi una tazza di caffè con la moka tradizionale. Sono questi i motivi che stanno decretando il successo di questi sistemi, nonostante il prezzo medio non proprio economico».
I dati di vendite registrati da Monclick negli ultimi due anni confermano la predominanza delle macchine a capsule monodose, allineandosi intorno a circa il 60% del fatturato totale del comparto; la moka comunque rappresenta il 28% dei pezzi venduti sul sito.
Tra boutique e caspule copostabili
In tutto ciò i marchi si stanno muovendo con decisione verso il mondo delle capsule. Oltre a Nespresso, che continua nella sua strategia di espansione del network delle sue boutique che oggi in Italia sono 48, c’è Lavazza che ha accelerato negli ultimi tempi lanciando le capsule compostabili (quello dello smaltimento è infatti un problema di non poco conto dal punto di vista ambientale), acquistabili online sul sito della società e da usare con la gamma di macchine A Modo Mio del marchio, e ha di recente acquisito il brand Carte Noire che realizza anche capsule compatibili con il sistema Nespresso. Tra gli altri, anche Vergnano e Kimbo propongono capsule compatibili con vari sistemi.
Irene Greguoli Venini