MILANO – Da ItaliaOggi, riportiamo una notizia riguardante una novità importante per il celebre brand di capsule, Nespresso, con la firma di Francesca Sottilaro. Le parole che spiegano bene quest’ultima evoluzione delle capsule Nespresso, Stefano Goglio, direttore generale dell’impresa. «portando l’esperienza di consumo a un nuovo step. Coinvolgendo anche gli chef per raccontare le varietà e i territori di origine delle miscele». Così racconta le nuove sfide del marchio della Nestlé prossimo ai suoi primi 20 anni nella Penisola.
Capsule Nespresso, da 20 anni la sfida italiana
Mentre tanti player delle caffè affinano le alleanze nel settore del porzionato dove per primo il brand aveva lanciato la sua rivoluzione. «Diciannove anni fa, proprio a novembre, apriva in San Babila, a Milano, la prima boutique Nespresso in Italia: oggi sono 66, ma la nostra priorità resta la stessa. Ovvero coinvolgere il pubblico portando qualità».
La concorrenza?
«Ha dimostrato che quella di fare capsule, dal consumo a casa all’horeca, era la scelta giusta. È l’unico segmento col segno più. Cresce intorno al 17% a valore e del 20% a volume. E intanto Nespresso è riuscita nella patria del caffè; che al caffè ha dato il suo vocabolario tutto italiano a spostare l’attenzione dalla torrefazione all’origine, alle tipologie».
La cultura del caffè (assieme alla sostenibilità)
Sta in cima alle priorità dell’insegna che prima al mondo ha iniziato a far degustare gratuitamente l’espresso per promuovere nuove miscele al pubblico all’interno di contesti (e con servizio) di lusso. «Anche il nuovo spot con George Clooney che esce dallo schermo del cinema per gustarsi un caffè in boutique è la prova che per la qualità si è disposti a tutto». Pprecisa il manager.
«e a giorni lanceremo un nuovo episodio». Se ci sono nuovi format di negozi all’orizzonte, come i cafè aperti a Parigi o la ristorazione casual dining già diffusa Oltreoceano, vale però la consueta riservatezza del gruppo svizzero.
«Lasciateci le sorprese per i vent’anni», dice Goglio
«Intanto pensiamo a crescere: porteremo da 66 a 70 le boutique. Poi ci sono i format retail più snelli che ci permettono di presidiare un tipo di esperienza d’acquisto più veloce. Contestuale allo shopping in altri negozi».
Rientrano in questa categoria anche gli N-point
I corner per l’acquisto delle capsule posizionati all’interno della catena MediaWorld: a oggi sono 11, tra Lombardia, Piemonte, Veneto e Toscana. Anche l’online ha ampliato la sua portata. «Abbiamo pensato a un’alternativa alla consegna a casa. Attraverso un ventaglio di opzioni per il ritiro: Tnt point. Ovvero uffici postali e da ultimo le edicole». Racconta ancora.
«In partnership con Prima Edicola.it è possibile acquistare le capsule da casa, tramite app o via web. Nonché programmare il momento del ritiro in un luogo familiare e ben distribuito sul territorio nazionale come l’edicola sotto casa». Il servizio è disponibile in più di 3.200 punti in 103 città.
C’è poi il tema della sostenibilità, che impegna tutti i produttori di caffè porzionato
«Abbiamo scelto fin dall’inizio l’alluminio per garantire la qualità del prodotto e ora cominciamo a raccogliere il risultato di 20 anni di cultura del riciclo». Sottolinea il d.g. di Nespresso Italia. Il primo programma è stato avviato in Svizzera nel 1991; mentre a livello globale, nel 2017 il gruppo ha investito 30 milioni di franchi svizzeri (26,2 milioni di euro) nella raccolta e nel riciclo delle capsule.
A oggi la capacità di raccolta è del 92% ma l’obiettivo è raggiungere il 100% entro il 2020
In Italia, nel 2018 l’azienda prevede di investire un milione di euro a sostegno delle iniziative. «Il tema della raccolta è molto frammentato ma le condizioni per riciclare ci sono. Abbiamo cominciato in piccoli comuni e accordandoci con le municipalizzate». Poi precisa il d.g..
Capofila del progetto la provincia di Lecco
Dove Nespresso insieme a Cial ha promosso il riciclo delle componenti in alluminio di piccole dimensioni. In collaborazione con Silea, l’azienda municipalizzata, sono state raccolte 21,5 tonnellate di componenti di metallo. Il progetto, che ora comprende 90 comuni, sarà esteso e nei prossimi mesi alle province di Monza e Brianza; raggiungendo oltre 150 comuni e quasi un milione di abitanti.