MILANO – Il Sigep ha aperto finalmente le porte ai visitatori e, sino a giovedì, sospendiamo il dibattito che si è aperto tra addetti ai lavori sul fronte capsule sì, capsule no. Ma potete continuare a inviare comunque anche adesso i vostri contributi. Sospendiamo l’interessante confronto per dare spazio a Rimini dove le aziende e le diverse realtà del mondo del food si mettono in vetrina. E al Sigep, di sicuro, raccoglieremo pareri sul tema. In una grande Salone dove un focus particolare è sul caffè, un prodotto che da sempre è patrimonio dei consumatori e quindi anche nelle fiere di livello internazionale che hanno una sezione dedicata al chicco e alla sua filiera.
E, di questi tempi, quando spunta la parola “caffè” spesso ne compare un’altra: “capsula“. Un modo di preparare l’espresso che adesso va quasi per la maggiore nelle case degli italiani e anche nel mondo.
Tutti conquistati, ogni giorno di più, dalla facilità e dalla rapidità di fruizione che questi monoporzionati permettono. Quello che spesso non si conosce però, sono le tante problematiche che le capsule comportano. Perché alcuni le reputano dannose per l’organismo, altri per l’ambiente.
Insomma, la sostenibilità e la salubrità di quello che il torrefattore Gianni Frasi, scomparso di recente, chiamava “la diabolica parodia dell’espresso” sono spunti importanti per un dibattito.
La discussione quindi rimane aperta e sicuramente accesa tra chi sostiene questo tipi di consumo domestico e chi invece porta avanti la tradizionale moka o la caffettiera napoletana per una fruizione più rispettosa dell’ambiente. O anche i più moderni chemex, V60 o aeropress, per dire.
Capsule: un segno del progresso o un’involuzione
È innegabile certamente che le capsule siano una soluzione davvero pratica che sposa perfettamente la logica moderna che vuole una pausa caffè sempre più rapida e pulita. E non solo. Perché, dicendo la verità, il consumatore odierno è anche un po’ pigro e superficiale: insomma, ha l’occhio rapito dalla schiuma nella sua tazzina casalinga come al bar. La vuole però senza alcun tipo di sforzo nella preparazione. E le capsule aiutano, eccome.
Ecco che quindi Nespresso arriva con il motto: “What else?”
E già. Che altro? Tutto quello che resta sottointeso in questo slogan lo lasciamo ai lettori. A tutti coloro che vogliano contribuire a completare un quadro che, a discapito del sistema semplificato delle capsule, in realtà è ben più complesso di una classica moka.
Il furano, la compostabilità, la biodegradabilità, lo smaltimento nell’umido. Sono tutti temi che vanno approfonditi da più punti di vista. E Comunicaffè mette a disposizione lo spazio che che serve, senza esser comandati dalla frenesia quotidiana.
Attendiamo dunque le vostre esperienze, le vostre opinioni, le riflessioni di ognuno per poterle condividere sul nostro portale.