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sabato 02 Novembre 2024
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Le capsule Denner non violano i diritti Nestlé. Una vittoria del marchio

Il Tribunale ritiene che la forma tridimensionale delle capsule registrata dalla Nespresso possa essere protetta. Tuttavia giunge alla conclusione che le capsule della Denner, prodotte dalla Alice Allison di Grono, non violano i diritti di marchio

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MILANO – Nel lungo contenzioso riguardante le capsule di caffè compatibili con il sistema Nespresso di Nestlé, Denner ha ottenuto un’altra vittoria. Il Tribunale del commercio di San Gallo in Svizzera ha stabilito che il prodotto venduto dal discounter, Denner, non viola i diritti di marchio del gigante vodese.

Denner in regola

Determinante è stata una breve perizia che il Tribunale del commercio ha commissionato su istruzione del Tribunale federale per determinare se la forma delle capsule Nespresso sia davvero tecnicamente necessaria.

Basandosi sulla perizia, il Tribunale ritiene che la forma tridimensionale delle capsule registrata dalla Nespresso possa essere protetta.

Tuttavia giunge alla conclusione che le capsule della Denner, prodotte dalla Alice Allison di Grono, non violano i diritti di marchio; il rischio di confondere i prodotti non sussiste, ha spiegato la portavoce della Denner Paloma Martino.

Nespresso e Nestlé possono ricorrere al Tribunale federale

Ma la portavoce non ritiene che abbiano chances di successo: Denner nel frattempo ha sviluppato le sue capsule. In vendita da due settimane, esse hanno una forma diversa.

Nel gennaio 2011 la corte sangallese aveva vietato a titolo “superprovvisionale” la vendita delle capsule compatibili con Nespresso.

Appena messe sugli scaffali del discounter, ma meno di due mesi più tardi il provvedimento cautelare era in parte stato revocato.

Nel giugno dello stesso anno

Il Tribunale federale ha parzialmente accolto il ricorso che la filiale di Nestlé aveva presentato contro il giudizio del Tribunale del commercio di San Gallo.

Chiamata a deliberare nuovamente, nell’agosto seguente la corte sangallese ha revocato ancora una volta il divieto di vendita.

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