CAPANNORI (Lucca) – Istituire a Capannori un tavolo permanente per promuovere e studiare soluzioni ecosostenibili per il caffè da utilizzarsi nelle macchine domestiche. Al suo interno saranno coinvolti il Centro di Ricerca Rifiuti Zero, il Comune di Capannori, produttori, associazioni e mondo accademico. E’ questa la volontà emersa ieri pomeriggio (22 marzo) nel corso della tavola rotonda che si è tenuta a Capannori in occasione dello showroom Separare il caffè dal suo contenitore si può: sempre. Il gusto del caffè sostenibile dedicato alle soluzioni per rendere riciclabili le capsule di caffè usa e getta che è stato promosso dal Centro di ricerca Rifiuti Zero del Comune di Capannori, l’Associazione Ambiente e Futuro per Rifiuti Zero e le società Kompresso Srl, Caffemotive Srl, Eti Srl, Ims spa e Goglio spa.
Capannori profuma di caffè
“Dopo il nostro caso studio di due anni fa in cui emerse come una parte consistente del rifiuto non riciclabile fosse composta dalle capsule usa e getta di caffè e la lettera che inviammo a uno fra i più noti marchi italiani, l’attenzione sulla questione si è fatta sempre maggiore – afferma, a nome dell’amministrazione comunale, Rossano Ercolini, coordinatore del Centro Ricerca Rifiuti Zero di Capannori -. Siamo fieri che proprio Capannori possa giocare un ruolo importante in quest’opera che sta portando i produttori a ripensare le modalità di progettazione del caffè per le moderne macchine che vengono utilizzate nelle case, in modo che quello che viene anche chiamato ‘oro nero’ diventi una risorsa per la comunità. Auspichiamo un sempre più ampio coinvolgimento delle realtà del settore nelle iniziative che stiamo portando avanti. La significative risposte che stiamo ottenendo durante questo showroom sono la dimostrazione che siamo sulla strada giusta”.
Molti i partecipanti all’iniziativa, tra cui gli operatori del settore
Coop Italia e Illy oltre al Consorzio Ese (Easy Serving Espresso) di Milano, inventori di nuovi sistemi di progettazione più sostenibili di “monoporzionato” come l’ingenere Gianpaolo Belloli di Kompresso, il titolare del marchio Tablì e responsabile comunicazione di Caffemotive Srl Andrej Godina. Oltre a questi c’erano professori e ricercatori universitari della facoltà di agraria di Firenze che si sono dimostrati particolarmente interessati a promuovere un progetto sperimentale di valorizzazione agronomica dei fondi del caffè, esperti di gestione dei rifiuti come i rappresentanti di Ascit e della cooperativa Erica. Infine c’erano attivisti e cittadini.
I relatori si sono addentrati negli aspetti più tecnici della attuazione di una progettazione coerente con gli obiettivi della strategia Rifiuti zero che richiede sempre più il coinvolgimento della Responsabilità Estesa del Produttore come a sua tempo richiesta a una dota ditta italiana di caffè dalla lettera inviata dal Centro Ricerca Rifiuti Zero a firma di Rossano Ercolini, che nel proprio intervento ha ripercorso le tappe del caso studio. Gianpaoli Belloli, esperto di packaging farmaceutico e titolare di un brevetto per la compattazione di compresse monoporzionate di caffè ha illustrato per la società Kompresso non solo questo metodo che riduce di circa l’80% il ricorso all’imballaggio plastico che comunque risulta facilmente separabile ed avviabile al riciclo ma anche modalità di progettazione di capsule “smontabili” che consentono facilmente di separare il fondo di caffè dal contenitore.
Claudio Mazzini di Coop Italia ha presentato la Valutazione del Ciclo di Vita delle capsule prodotte dal proprio gruppo commerciale (svolta in collaborazione con Conai- Consorzio Nazionale degli Imballaggi) che consentendo di separare il fondo del caffè dal contenitore plastico (che però risulta ancora non avviabile al riciclo in quanto non ritenuto imballaggio) fa risparmiare in termini di mancate emissioni di anidride carbonioca e di recupero di materia compostabile.
Il rappresentante del sistema Tablì della società Caffemotive, Andrej Godina, ha illustrato i vantaggi del metodo di compressione del caffè che pur presentando i vantaggi del “porzionato” riduce quasi a zero le “criticità” ambientali consentendo una facile separabilità e il recupero dei materiali senza alterare il sapore del prodotto. Davide Brussa del consorzio Ese ma anche quality superior di Illy ha descritto con grande trasparenza il percorso di valutazione di una “cialda” rivestita con materiale cartaceo e quindi potenzialmente compostabile dove comunque rimangono ancora aspetti da risolvere ed oggetto di ulteriori approfondimenti.
Infine era presente una delegazione della società Co.Ind (collegata a Coop per la progettazione) che attraverso il suo presidente Tino Cesari ha ringraziato per l’iniziativa confermando il proprio sostegno a successivi appuntamenti. L’incontro si è chiuso con la decisione comune di attivare un tavolo permanente che riunisca gli operatori economici presenti, il Centro di Ricerca Rifiuti Zero ed il Comune di Capannori e i rappresentanti delle associazioni che hanno promosso l’iniziativa. Sull’argomento verrà realizzato un documentario a cura del filmaker Victor Ibanez. Fonte: luccaindiretta