MILANO – La cioccolata e le bevande zuccherate potrebbero essera la nuova soluzione per diagnosticare il cancro in maniera non invasiva. Da uno studio dello University College of London pubblicato su Nature Medicine, è infatti emerso che i tumori maligni consumano più glucosio rispetto ai tessuti sani, utilizzando questo “carburante” per una rapida diffusione. Il consumo è quasi 200 volte in più rispetto alle cellule normali.
Il nome di questa nuova tecnica è glucoCEST, da Chemical Exchange Saturation Transfer, il processo che evidenzia il glucosio e si basa quindi sul diverso assorbimento dello zucchero nel corpo umano.
Modificando la diagnostica per le immagini si possono infatti riconoscere le zone che appunto assorbono più glucosio (zone più brillanti) e scoprire il tumore. Per aumentare le quantità di zucchero, dice Simon Walker-Samul, uno dei principali autori dello studio, viene fatta semplicemente bere al paziente una bottiglia di Lucozade (bevanda energetica) e si attende l’accumulo nel tumore.
La procedura ovviamente non è definitiva, ma può essere un passo avanti verso la diagnosi anche nei soggetti che non possono sottoporsi a radiazioni o biopsia, come ad esempio donne incinte o bambini piccoli.
Questa soluzione potrebbe offrire sia una soluzione più economica che sicura per il paziente. I test stanno continuando e finora sono stati fatti solamente sui topi, ma i risultati lasciano ben sperare. Uno studio clinico iniziale è stato fatto su circa 20 pazienti e potrebbe già dare i primi risultati per la fine dell’anno.
Fonte: Nature Medicine
