MILANO – In occasione della settimana milanese per eccellenza dedicata al design, si consolida ancora una volta il connubio tra Campari e l’arte, che da sempre è stata fonte di ispirazione per il marchio e ne ha segnato e affermato l’iconicità. Infatti, durante la Milano Design Week 2023, Camparino in Galleria, lo storico locale milanese con affaccio su Piazza Duomo, insieme a Galleria Campari, museo dedicato al brand, si uniscono per il secondo anno consecutivo in un’esposizione dedicata alle creazioni dell’artista Fortunato Depero.
Camparino in Galleria e Fortunato Depero
Dal 17 al 23 aprile 2023, le vetrine del Camparino in Galleria, grazie al contributo e alla sinergia con Galleria Campari, ospiteranno una selezione di opere ispirate alla produzione del celebre artista.
Tra il 1926 e il 1936 il genio multiforme di Depero produsse per Campari un centinaio di grafiche pubblicitarie in cui l’avanguardia più estrema si illuminava di un senso giocoso; inventò locandine con lettering e omini meccanici che sfociavano in composizioni quasi astratte, incisive, grafiche; progettò e realizzò oggetti decorativi eleganti ed efficaci. Beyond Depero – The 3D Art Collection è quindi una collezione di design raffigurante dei pezzi iconici nell’ambito della storica collaborazione tra l’artista e il marchio milanese: i famosi pupazzi pubblicitari realizzati nel 1926-1928.
Si tratta di riproduzioni realizzate con la tecnica della stampa 3D in collaborazione con Caracol, azienda lombarda leader nel mondo dell’additive manufacturing.
Camparino in Galleria, dove il mondo della mixologia si lega indissolubilmente con quello dell’arte, sarà quindi il palcoscenico per questa preziosa collezione, che omaggia le opere storiche di Depero strizzando l’occhio alle più attuali tecniche di design rimanendo fedeli alla tradizione, un tratto in comune tra l’iconico locale meneghino e Galleria Campari.
Beyond Depero – The 3D Art Collection potrà essere acquistata sia in Camparino in Galleria sia presso Galleria Campari.
Un appuntamento da non perdere che Camparino in Galleria e Galleria Campari vogliono offrire come tributo alla storia, all’heritage del brand e alla città di Milano.
La scheda sintetica de Il Camparino in Galleria
Il Camparino in Galleria è lo storico locale fondato nel 1915 in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano da Davide Campari. Il locale venne aperto di fronte al Caffè Campari, l’esercizio che Gaspare Campari, padre di Davide e creatore dell’omonimo bitter, aveva fondato nel 1867. Entrato fin dalla nascita nel cuore dei milanesi e simbolo stesso dell’aperitivo per la città, il locale ha festeggiato nel 2015 i suoi primi 100 anni di storia.
Nell’autunno del 2019, dopo un restyling degli spazi, si ripresenta al pubblico con un’identità e un’offerta rinnovate, tese a consacrarlo come punto di riferimento a livello internazionale per gli amanti della mixology e dell’innovazione gastronomica.
La scheda sintetica di Galleria Campari
La Galleria Campari, aperta nel 2010 in occasione dei 150 anni di vita dell’azienda, è un museo aziendale di nuova concezione: uno spazio dinamico, interattivo e multimediale, interamente dedicato al rapporto tra il marchio Campari e la sua comunicazione attraverso l’arte e il design. Il progetto nasce nell’ambito della riscrittura architettonica e funzionale dello storico stabilimento di Sesto San Giovanni, fondato da Davide Campari nel 1904.
Tra il 2007 e il 2009 il complesso è stato interamente trasformato, con un progetto dell’architetto Mario Botta, per la realizzazione dei nuovi Headquarters del Gruppo Campari e del museo aziendale.
La Galleria Campari deve la propria forza all’unicità e alla ricchezza dell’Archivio storico, vero e proprio giacimento culturale trasversale, che raccoglie oltre 3.000 opere su carta, soprattutto affiche originali della Belle Époque, ma anche manifesti e grafiche pubblicitarie dagli anni ‘30 agli anni ‘90, firmate da importanti artisti come Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello, Fortunato Depero, Guido Crepax, Bruno Munari, Ugo Nespolo; caroselli, spot e progetti di noti registi come Federico Fellini, Singh Tarsem, Paolo Sorrentino, Stefano Sollima, Matteo Garrone; oggetti firmati da affermati designer come Matteo Thun, Dodo Arslan, Markus Benesch e Matteo Ragni.