lunedì 23 Dicembre 2024
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Il barista di Cagliari che non abbassa i prezzi per coprire il costo dell’asporto

“I miei prezzi sono invariati, pagano solamente le tazzine d’asporto perché le pago e non posso certo regalarle. Un euro e venti centesimi è il prezzo finale, ma nessuno si è mai lamentato, anzi, molti ci lasciano mance e ci aiutano, perché capiscono la situazione”, afferma Oggianu

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CAGLIARI – Sardegna di colore arancione con tutte le conseguenze del caso: i gestori dei locali nel capoluogo cercano di fare il possibile consentito dal contesto pandemico, alcuni abbassando i prezzi, altri con l’asporto e il domicilio. Attenzione però: perché non tutti sono disposti a cambiare lo scontrino, ma restano coerenti a sè stessi prima del Covid, forti anche di clienti fidelizzati. Leggiamo la notizia dall’articolo di Paolo Rapenau su castedduonline.it.

Cagliari: c’è chi abbassa e chi mantiene i prezzi invariati

Baristi a Cagliari alle prese con le restrizioni della zona arancione: banconi immacolati, consentito solo il servizio d’asporto o la consegna a domicilio. Stefano Oggianu, da tre anni, guida un bar in piazza Michelangelo. E, a causa delle regole ferree da dover rispettare, almeno sino a domenica potrà servire solo caffè in bicchieri di plastica.

Poi, il cliente potrà berlo solo dopo essersi allontanato dal locale:

“Sta funzionando anche l’asporto perché ho clienti affezionati e la zona è di passaggio”, spiega. Nelle scorse ore c’è stata la presa di posizione dell’Adoc, che ha puntato il dito contro i bar che fanno prezzi alti, invitando a non andarci: “I miei prezzi sono invariati, pagano solamente le tazzine d’asporto perché le pago e non posso certo regalarle. Un euro e venti centesimi è il prezzo finale, ma nessuno si è mai lamentato, anzi, molti ci lasciano mance e ci aiutano, perché capiscono la situazione”, afferma Oggianu.

Quindi, per logica, il fatto di dover pagare tazzine di carta o plastica porta il barista, poi, a non poterle escluderle dal conto finale:

“Ci mancherebbe altro”, rimarca. “Qui il caffè è sempre costato un euro, come una pasta. Una birra due euro, i prezzi sono gli stessi da tre anni. E”, fortunatamente, grazie ai suoi clienti affezionati, “sta trionfando la solidarietà”.

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