MILANO – Starbucks, Dunkin’, Panera e tutte le altre grandi catene di caffetterie Usa si lasciano alle spalle un 2020 fortemente negativo. Ma non necessariamente catastrofico. Questa la nota saliente che emerge da Project Café Usa 2021 di Allegra World Coffee Portal, che tasta il polso al settore delle caffetterie a marchio. Il bilancio è in profondo rosso: la pandemia ha spazzato via quasi un quarto (-24,2%) dei fatturati, che sono scesi a 36 miliardi, dai 47,5 del 2019. Ma il numero di locali è diminuito di appena lo 0,6%, per un totale di 208 unità in meno.
Starbucks e Dunkin’ – i due market leader, che contano assieme per quasi i due terzi dei locali – chiudono l’anno con risultati opposti: un saldo positivo di 368 unità per la prima; 439 locali in meno per la seconda.
Misure restrittive e lavoro agile hanno riscosso un tributo pesante, specie nelle città. È andata un po’ meglio nelle aree periferiche e rurali, che hanno beneficiato del forte incremento registrato dai commerci di prossimità.
Gli operatori intervistati calcolano in 32.500 dollari al mese, le perdite medie per locale. E appena il 38% degli industry leader sondati reputa l’attuale momento positivo, contro il 65% nel 2019. Ciononostante, ben l’81% del campione ritiene che il potenziale di crescita del comparto rimanga elevato.
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