giovedì 17 Ottobre 2024

Caffetterie in Uk, tra crisi, effetto lipstick e nuove abitudini di consumo

Un report di Costa Coffee – il leader di mercato di oltremanica, da poco sbarcato anche in Italia – rivela i cambiamenti in atto nel mercato britannico e la resilienza del settore delle caffetterie a marchio, in controtendenza rispetto ad altri comparti del fuori casa e del dettaglio

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MILANO – Il Regno Unito è il massimo mercato europeo per le caffetterie a marchio: Costa Coffee – fondata a Londra nel 1971 dai fratelli italiani Sergio e Bruno Costa e da poco sbarcata anche nel nostro paese, all’aeroporto di Fumicino – è il competitor più importante del mercato Uk, con 2.677 locali (oltre 3.800 in tutto il mondo) a gennaio di quest’anno: più del doppio rispetto a Starbucks.

Il principale concorrente di Costa è Greggs (2.474 locali), che però è una catena di bakery, più che di caffetterie.

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Per la sua preminenza nel mercato di oltremanica, Costa, che dal 2019 è diventata di proprietà di Coca-Cola, è l’insegna simbolo dell’universo caffeario britannico.

E i suoi quasi 2.700 locali sono il luogo migliore dove andare alla scoperta delle abitudini di consumo dei sudditi di sua maestà britannica.

Per questo, Costa ha commissionato Lattenomics: uno studio che ha analizzato i dati di vendita degli ultimi 24 mesi, nell’intento di offrire uno spaccato del mercato britannico e di fotografare l’evoluzione in atto nelle scelte e nei comportamenti di consumo. Il tutto, nel contesto di una società in trasformazione.

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