MILANO – Il mercato delle caffetterie a marchio torna a correre nel vecchio continente: secondo i dati di World Coffee Portal, la crescita è stata, negli ultimi 12 mesi, del 3,2%, per un totale di 40.675 esercizi attivi, in netta ripresa rispetto al modesto +0,9% del pari periodo precedente, pesantemente condizionato però dall’emergenza Covid.
In 29 dei 40 principali mercati europei, il numero di esercizi è in crescita, a fronte del calo che aveva colpito quasi la metà dei mercati nei 12 mesi precedenti.
Ma proprio nel momento in cui si cominciava a intravedere la luce alla fine del tunnel, nuove nubi scure si addensano all’orizzonte. La crisi logistica e quella energetica stanno facendo lievitare i costi di esercizio.
E la guerra in Ucraina, oltre ai danni diretti inferti al settore (prima dello scoppio del conflitto l’Ucraina era il mercato europeo in massima crescita per quanto riguarda le caffetterie a marchio), sta mettendo a rischio la ripresa economica e deprimendo la fiducia dei consumatori.
Nonostante la congiuntura sfavorevole, il sentimento generale rimane positivo. Il 57% dei market leader intervistati da World Coffee Portal valuta infatti positivamente l’attuale situazione di mercato, contro il 33% nel 2021.
Ma l’ottimismo degli operatori potrebbe ridimensionarsi nel prossimo futuro.
Non va dimenticato infatti che la Russia, con oltre 4.300 locali, è il terzo mercato europeo per le caffetterie a marchio, superato soltanto dal Regno Unito (9.540 locali) e della Germania (5.464).
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