domenica 22 Dicembre 2024
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Caffeina nello sport: variano gli effetti a seconda dei diversi profili genetici

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MILANO – Ricorrere alla caffeina nella pratica sportiva è molto diffuso. Lo è in virtù del suo dimostrato effetto ergogenico e sulla base della ricerca esistente. Le indicazioni vogliono l’ingestione di 3-9 mg / kg circa 60 minuti prima dell’esercizio fisico.

Caffeina: per gli sportivi è un valido aiuto

A questi dosaggi corrispondono però prestazioni molto differenti; con uno spettro di risposte che vanno tra l’altamente ergogenica e addirittura l’ergolitica.

Queste ampie distinzioni di risposta inter-individuali sono mediate da variazioni di singoli genotipi, fattori ambientali; ma anche di abitudini sonno-veglia. Infine al ricorso di farmaci contenenti questa sostanza; oppure all’influenza di meccanismi epigenetici dovuti ad altre sostanze assunte anche in passato.

Lo studio prende in esame l’impatto dei polimorfismi comuni all’interno dei geni; almeno quelli che influenzano la velocità di metabolizzazione della caffeina (CYP1A2); l’eccitabilità del sistema nervoso (ADORA2A); concludendo che le linee guida attuali sono ottimali per un solo sottogruppo della popolazione.

Genetica e attività fisica danno risultati diversi

E i dati genetici andrebbero sfruttati in maniera differente secondo il tipo di performance sportiva.

Per esempio dato che la variabilità genetica influenza la risposta al sonno dopo l’ingestione della caffeina, gli individui più suscettibili di soffrire di questi disturbi potrebbero consumare meno caffeina per una gara di sera rispetto a una gara di mattina e ciò sarebbe determinante nel caso di gare ravvicinate perché permetterebbe il recupero prima della performace successiva.

O ancora, la variazione genetica influenza la sensazione di ansia dopo l’ingestione della caffeina: alcuni genotipi dovrebbero consumare meno caffeina in caso di gare in cui la tensione è maggiore, come i giochi olimpici.

Per i ricercatori inglesi di Preston manca la risposta ad alcune domande chiave: esistono altri geni che modulano l’egogenicità della caffeina? Esistono dosaggi e tempi ottimali di somministrazione a seconda del genotipo? Quale è l’impatto del sesso e dell’abitudine all’utilizzo?

Il gruppo di lavoro non ha la risposta e l’obiettivo del lavoro sembra chiaramente quello di sensibilizzare allenatori e nutrizionisti sportivi alla tematica, invitando a una maggiore personalizzazione in virtù proprio dell’elevata variabilità nella risposta all’assunzione di caffeina.

Pickering C, Kiely J. Are the Current Guidelines on Caffeine Use in Sport Optimal for Everyone? Inter-individual Variation in Caffeine Ergogenicity, and a Move Towards Personalised Sports Nutrition. Sports Med. 2017 Aug 29.

Silvia Ambrogio

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