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Caffeina diminuisce il rischio delle malattie renali e allunga la vita

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MILANO – Per quanto siano costanti gli attacchi al caffè, che spesso lo dipingono come nocivo per l’organismo per diversi motivi presunti, altrettanti sono gli studi che invece ne dimostrano i possibili benefici. Lo studio che riportiamo di seguito, condiviso dal portale pazienti.it, ha focus sulla relazione tra assunzione di caffeina e malattie renali.

Difatti, la caffeina potrebbe essere addirittura indicata per chi soffre di questo genere di patologia cronica. A dimostrarlo, è proprio una ricerca recente concentrata sul trapianto renale. Secondo la quale, il consumo di questa sostanza potrebbe limitare il rischio di morte per i pazienti con malattie renali.

Malattie renali, i danni limitati dalla caffeina

I ricercatori ritengono che gli effetti positivi della caffeina siano legati agli effetti vascolari, poiché migliora la funzione vascolare. Il team, guidato da un medico portoghese, ha esaminato i dati di 4.863 americani con malattia renale cronica tra il 1999 e il 2010. Nell’ambito del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES), dopo aver considerato fattori come età, dieta e altre malattie.

Lo studio voleva valutare i possibili benefici della caffeina in pazienti affetti da patologie renali croniche e trapiantati.

I pazienti sono stati suddivisi in quattro gruppi:

il primo gruppo ha consumato una quantità di caffeina pari ad una tazza da tè;
il secondo gruppo ha consumato una quantità di caffeina equivalente a una tazza di caffè; il terzo gruppo aveva consumato l’equivalente di due tazze di caffè al giorno;
il quarto gruppo aveva consumato più tazze di caffè al giorno.

I soggetti del secondo gruppo avevano un rischio di morte inferiore del 12%. Mentre quelli del terzo gruppo avevano una riduzione del 22%. I soggetti che avevano assunto maggiori quantità di caffeina al giorno avevano un rischio di morte inferiore del 24%.

Allungamento dell’aspettativa di vita

“Consigliare ai pazienti con malattie renali di bere più caffeina può ridurre il rischio di mortalità“, – ha spiegato il dott. Miguel Bigotte Vieira. Uno degli autori principali dell’indagine.

Vieira ha anche sottolineato che si tratta di uno studio osservazionale che, quindi, non mostra che bere più caffeina abbassa decisamente il rischio di morte in pazienti con malattia renale cronica. “I risultati devono essere confermati attraverso una sperimentazione clinica randomizzata”, ha concluso il dottore.

Questo non era il primo studio intento a valutare gli effetti della caffeina su pazienti affetti dainsufficienza renale cronica (IRC)

Un altro studio, pubblicato sull’American Journal of Medicine, ha rilevato che lo sviluppo della malattia si verificava meno nelle persone che bevevano caffè ogni giorno.

La moderazione

Jessianna Saville, dietista esperto in alimentazione per patologie renali, ha pubblicato un articolo per la National Kidney Foundation su questo argomento, e ha avvertito che bere troppo caffè comporta altri rischi. Tuttavia è una bevanda con possibili effetti benefici se bevuta con moderazione da pazienti affetti da malattia renale cronica.

Inoltre, in pazienti affetti da patologie renali che devono controllare la quantità di liquidi assunti giornalmente, bisogna assicurarsi che il caffè si adatti al fabbisogno giornaliero di liquidi.

Nei soggetti affetti da IRC, i livelli di potassio devono rimanere bassi

La maggior parte delle persone con insufficienza renale acuta da moderata a grave o danno renale acuto dovrebbe assumere meno di 2000 mg di potassio ogni giorno. Se si bevono più di una tazza di caffè al giorno (ogni tazza di caffè contiene circa 116 mg di potassio) si potrebbe finire per consumare più potassio di quanto sia stato raccomandato.

Due tazze di caffè al giorno sono quantità da considerare nel range di sicurezza“, – hanno detto i ricercatori.

E’ importante sottolineare che la caffeina ha dei benefici, ma può anche causare un improvviso aumento della pressione sanguigna, e questo non va bene per nessuno; specialmente per pazienti affetti da IRC. Quindi bere caffè moderatamente è il consiglio appropriato che hanno dato i ricercatori.

FONTE: Caffeine consumption and mortality in chronic kidney disease: a nationally representative analysis – DOI.

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