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martedì 05 Novembre 2024
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Caffè verde e gastrite. Quali sono gli effetti? Perché consumare caffè crudo?

Studiati gli effetti del caffè verde sullo stomaco: ecco tutte le differenze rispetto al caffè torrefatto

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MILANO  – A dispetto del caffè nero torrefatto, alcuni professionisti dell’alimentazione sostengono che la bevanda a base di caffè verde crudo possa essere consumata anche dai soggetti con lievi disturbi della mucosa gastrica.

Caffè verde: via libera al suo consumo

Quest’affermazione, che a parer mio è assolutamente opinabile, sarebbe giustificata dalla differente composizione chimica della polvere di caffè verde crudo; almeno rispetto alla stessa ottenuta dai semi preventivamente torrefatti.

Successivamente, vedremo di analizzare con maggior cura i vari aspetti che possono influire o meno sul disturbo della gastrite. Ma, per il momento, cerchiamo di capire quale sia la reale funzione dell’infuso ottenuto dal caffè verde crudo.

Perché’ consumare caffè verde crudo?

Dal caffè verde crudo, previa infusione della polvere ottenuta per macinatura dei semi della Coffea (arabica o robusta), si ottiene una bevanda dal colore verdastro-giallognolo.

Limpida e sobria (non nera come quella tradizionale). Dall’aroma delicato e quasi impercettibile, ma comunque dotata di potere stimolante.

Come molti lettori avranno già intuito, quest’ultima peculiarità è determinata dalla presenza di 1,3,7-trimetilxantina. Più comunemente conosciuta col termine caffeina. Ovviamente anche delle relative “varianti molecolari“.

La caffeina possiede due principali effetti positivi sulla mobilitazione dei grassi dal tessuto adiposo

Il primo è diretto, per cui la caffeina è in grado di stimolare anche “da sola” la lipolisi; il secondo è invece indiretto. Poiché promuovendo la liberazione di catecolamine, favorisce ulteriormente la mobilitazione delle scorte di grassi.

Va da sé che, pur riversandosi nel sangue, se questi lipidi non dovessero essere utilizzati a scopo energetico, tornerebbero nuovamente a stipare le cellule adipose.

Il contenuto di metilxantine

Il caffè verde crudo è già stato collocato tra i rimedi naturali utili per il calo ponderale della massa grassa in eccesso

Infatti, alcuni affermano che il caffè verde crudo, se contestualizzato in una dieta ipocalorica ed equilibrata, possa rappresentare un valido complemento alla terapia contro il sovrappeso e l’obesità.

Analogamente al caffè tradizionale torrefatto e agli integratori/energy drink termogenici.

Il caffè verde crudo possiede una caratteristica assolutamente unica

Infatti, esso spicca per la ridotta velocità di assorbimento dello stimolante. Poiché la trimetilxantina è in forma legata all’acido clorogenico formando il clorogenato;

ciò si riflette in un rallentamento della farmacocinetica e in un aumento della sua permanenza in circolo. Detta anche emivita e regolata dalla metabolizzazione epatica oltre che dalla filtrazione renale.

I poligfenoli

Per giunta, tra le varie caratteristiche chimiche del caffè verde crudo (e differentemente dal caffè nero torrefatto), si evidenzia un notevole contenuto di molecole antiossidanti. Come appunto ipolifenoli, acido ferulico, acido clorogenico.

Oltre che di minerali e di vitamine idrosolubili; non a caso costituisce anche un prodotto fitocomplesso.

A questo punto una domanda sorge spontanea; per quale motivo il caffè verde crudo dovrebbe essere più consigliato di quello nero torrefatto in caso di gastrite o sintomatologia analoga?

Effetti del caffè verde crudo sullo stomaco: differenze rispetto al caffè nero torrefatto

In effetti, il caffè verde crudo interagisce con l’organismo in maniera abbastanza differente rispetto a quello nero torrefatto. Anche se,  stiamo affrontando l’argomento ancora in maniera empirica.

Mentre in ambito nutrizionale ciò che spesso fa’ la differenza è la porzione, quindi la dose del principio attivo. Ad ogni modo, di seguito, cercheremo di sviscerare gli aspetti più importanti che potrebbero differenziare gli effetti del caffè verde crudo sulla mucosa gastrica. Rispetto a quello nero torrefatto.

Il pH In Primis

Quello del caffè verde crudo (5) è assolutamente meno aggressivo e più vicino alla neutralità rispetto a quello del caffè nero torrefatto.

Questo ha un pH tendenzialmente acido (3-3,5); questa differenza è abbastanza importante.

Poiché, nella maggior parte dei casi di gastrite o di bruciori di stomaco, la barriera difensiva instaurata dalla mucosa non è sufficiente a proteggere l’epitelio dai succhi gastrici digestivi fortemente acidi e talvolta (in maniera anomala) secreti anche a stomaco vuoto.

Sotto questo punto di vista, il caffè verde crudo risulta certamente meno dannoso di quello nero torrefatto. Ma non ancora consigliabile.

Quantità di caffeina

Il caffè verde crudo contiene meno caffeina libera di quello nero torrefatto; questa differenza è imputabile soprattutto alla mancanza di trattamento termico dei semi (torrefazione che scinde il clorogenato e favorisce la diluizione della metilxantina).

Quindi, probabilmente dalla temperatura di infusione della polvere. Quest’ultima, mentre nel caffè nero è sempre molto alta, per il caffè verde crudo NON deve mai superare gli 80°C. Maggiori e più concentrate quantità di caffeina amplificano i relativi effetti sulla mucosa gastrica.

In particolare: l’aumento della secrezione acida (che come abbiamo già visto, incide negativamente sull’irritazione della mucosa e sulla comparsa dei sintomi). L’aumento della contrazione della muscolatura liscia gastrica. La stessa che verosimilmente, anticipa ed enfatizza la pirosi.

Il caffè verde crudo sembrerebbe promuovere meno la gastrite rispetto a quello nero torrefatto

Velocità d’assorbimento della caffeina: per i motivi sopra descritti, il caffè verde crudo determina un assorbimento più lento della caffeina.

Questa, non raggiungendo picchi ematici così elevati come quelli del caffè nero torrefatto, “probabilmente” innesca meno irruentemente la secrezione acida e la peristalsi della sacca. Ancora una volta, il caffè verde crudo parrebbe meno nocivo di quello nero torrefatto per la gastrite.

Mancata torrefazione

Il trattamento termico (cottura a 200-240°C), a cui vengono sottoposti i semi per ottenere il caffè nero torrefatto, determina la carammelizzazione degli zuccheri (da cui il colore scuro). Assieme alla formazione del cosiddetto caffeone.

Si tratta di un olio voltatile composto da una miscela di composti terpenici. Esso conferisce il caratteristico aroma al caffè e nel contempo irrita le mucose dello stomaco, stimolando la produzione di succo gastrico; tale caratteristica facilita la digestione in un individuo sano. Ma aumenta i problemi in corso di gastrite.

La presenza del caffeone è evidenziata dal velo lucido ed untuoso apprezzabile sulla superficie dei semi di caffè nero torrefatto

Non essendo sottoposto a torrefazione, il caffè verde è privo di caffeone. Come tale risulta meno irritante per le mucose dello stomaco.

In conclusione, dovendo scegliere tra l’uno e l’altro prodotto, al fine di “evitare” l’insorgenza della sintomatologia gastrica (pirosi) o, ancor peggio, della gastrite, sarebbe preferibile orientarsi sul caffè verde crudo;

tuttavia, in presenza di sintomatologia o di diagnosi clinica preesistente di gastrite, anche il caffè verde crudo rientra tra le bevande assolutamente sconsigliate.

Per cui da evitare nella terapia alimentare finalizzata alla riduzione della pirosi o al ripristino dell’integrità della mucosa gastrica.

Fonte: www.my-personaltrainer.it

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