NAPOLI – Chi l’ha detto che il « caffè sospeso » è un’abitudine solo napoletana? In tempo di crisi, diventa quasi un modello da esportare.
Caffè sospeso: anche questo è made in Italy
Ecco quanto succede a Sofia: attraverso Facebook, un centinaio di bar in tutta la Bulgaria si sono organizzati. Ormai godono di grande popolarità con questo servizio tutto partenopeo.
Ovvero quando un cliente oltre al suo caffè ne paga un altro per chi lo vorrebbe ma non ha i soldi per ordinarlo.
Ne sarà contento Luciano de Crescenzo che alla «filosofia» tutta partenopea del caffè sospeso ha dedicato un libro nel 2008.
Gara di solidarietà
La formula del «pago due prendo uno» si sta estendendo anche in alcune panetterie di Sofia dove in un’apposita vetrina viene raccolto il pane, già pagato dai clienti, da dare ai poveri.
Gli scettici commentano su Facebook che della generosa idea del «caffè sospeso» godranno soprattutto i rom, che gironzolano per le città bulgare in cerca di refurtiva.
Alcuni psicologi spiegano la nuova moda in Bulgaria con il senso di solidarietà sviluppatosi tra la gente nel corso delle manifestazioni di massa nelle ultime settimane contro il carovita, l’arbitrio dei monopoli e la corruzione dell’oligarchia politica che attanagliano il Paese balcanico.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno