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domenica 24 Novembre 2024
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Caffè prima delle analisi del sangue: non si può bere una tazzina senza alterare i risultati

Se invece le indagini da effettuare sono dei dosaggi ormonali (ad esempio come quelli degli ormoni tiroidei) o un semplice emocromo puoi bere caffè come d’abitudine e non vi sarà alcuna alterazione dei valori poiché in questo caso l’ingestione di un caffè sarà irrilevante

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MILANO – Le analisi del sangue solitamente richiedono lo stomaco vuoto, ma sono tanti che si chiedono se la regola valga solo per i cibi solidi e invece non riguardi le bevande come il caffè (senza zucchero). Ecco la risposta definitiva a questo dubbio: non si può far colazione neppure con una tazzina di espresso. Cerchiamo di entrare nel dettaglio di questa per capire questa affermazione perentoria e definitiva con l’articolo pubblicato dal sito laleggepertutti.it.

Analisi senza caffè: la regola

È arrivato il momento del tuo check-up annuale e devi svolgere gli esami del sangue di routine oppure il tuo medico di base vuole procedere con l’approfondimento di alcuni valori e per seguire l’iter diagnostico ti ha prescritto le analisi ematiche. Come sempre, hai dei dubbi su cosa sia consentito e cosa sia meglio evitare prima di un prelievo ematico. In particolare, sei abituato a svegliarti con la perfetta tazzina di caffè e ti domandi ancora oggi: posso bere caffè prima delle analisi?

Un’informazione che potrà tornarti certamente utile in vista delle prossime analisi cliniche che dovrai effettuare è quella relativa al “bonus medicinali” che ti consente di detrarre una percentuale del costo sostenuto per l’acquisto di farmaci, per le visite mediche e per gli esami del sangue.

Cosa fare e cosa evitare prima delle analisi del sangue

La prima buona norma da seguire quando si hanno in programma delle analisi ematiche è quella di fare attenzione allo stile di vita nei giorni e nelle ore che precedono il test. Si tratta di una raccomandazione spesso sottovalutata dal paziente che si concede pasti ricchi di grassi con alimenti fritti, il consumo di carne rossa che potrebbe alterare il risultato dell’uricemia; dell’azotemia e della creatininemia o quello di bevande alcoliche che compromettono le funzioni metaboliche del fegato e di conseguenza valori come i gamma Gt.

Tra le indicazioni da tener presenti per la preparazione agli esami clinici vi è spesso la raccomandazione di evitare invece l’assunzione di qualsivoglia alimento nelle otto/dodici ore che precedono il prelievo; ma anche il suggerimento di consumare uno o più pasti frugali nei giorni prima.

Purtroppo, le analisi del sangue non sono come un’interrogazione a scuola per le quali prepararsi all’ultimo istante nella speranza di ottenere un buon voto e, quindi, modificare eccessivamente le proprie abitudini di vita o alimentari potrebbe inficiare il risultato delle analisi e non restituire un corretto quadro dello stato di salute.

Esistono cose consentite e cose da evitare prima delle analisi del sangue; vediamo quali sono le principali:

non fumare prima del prelievo di sangue: è una delle prescrizioni utili alla preparazione degli esami clinici, poiché al pari di altre sostanze voluttuarie può interferire con il quadro ematico e alterare i livelli di sostanze come il cortisolo, l’aldosterone, l’adrenalina e la carbossiemoglobina. Per essere sicuro di fare esami ematochimici corretti, quindi, evita di fumare almeno nelle due ore precedenti al prelievo;

non fare sforzi fisici prima delle analisi: è una raccomandazione utile a non ottenere risultati falsati di numerosi parametri come quelli ormonali, che l’intenso esercizio fisico può provocare. È utile, piuttosto, eseguire il prelievo dopo un riposo notturno completo di almeno otto ore;

sauna e bagno turco vanno evitati prima delle analisi, anche se si tratta del giorno precedente, poiché possono determinare emoconcentrazione; bere acqua prima delle analisi cliniche, invece, è sempre consentito al di là di quali siano gli esami specifici che stai per effettuare. Bere acqua non influenza le funzioni metaboliche e, quindi, non può in alcun modo influenzare i valori del sangue. Persino prima di raccogliere le urine è possibile consumare senza nessun problema l’acqua poiché l’unico effetto che si otterrà sarà quello di avere delle urine più limpide senza che i risultati siano condizionati;

secondo quanto riportato nell’European Heart Journal in un documento firmato dalla Società europea dell’aterosclerosi e dalla Federazione europea di chimica clinica e medicina di laboratorio, sembra che non sia spesso necessario presentarsi a digiuno all’appuntamento e che questa pratica potrebbe al contrario essere pericolosa per anziani, bambini e diabetici.

La norma, quindi, dovrebbe essere quella di consultare il proprio medico curante che di volta in volta in base ai parametri da controllare suggerirà al paziente se procedere con il digiuno prima del test.

Con quali analisi del sangue non bere caffè

Sebbene sia possibile consumare acqua prima del prelievo, non è il caso di assumere altri liquidi come latte, succhi di frutta, bevande a base di cola o tè e non si deve bere caffè prima delle analisi. La composizione chimica del caffè può alterare i valori del sangue come quelli delle catecolamine (adrenalina, noradrenalina, dobutamina, dopamina).

Le catecolamine sono ormoni che circolano nel sangue e che vengono secrete dal surrene in situazioni di stress o ipoglicemia. La caffeina favorisce il rilascio delle catecolamine e quindi l’esame volto a misurare la concentrazione nel sangue e/o nelle urine di questo ormone potrebbe risultare fortemente compromesso dall’assunzione del caffè.

Il caffè zuccherato assume le caratteristiche di un vero e proprio alimento e ha quindi un’influenza sugli esami che calcolano il quantitativo degli zuccheri nel sangue come il valore della glicemia. Se proprio non riesci a fare a meno del tuo caffè mattutino e hai in programma di recarti al laboratorio di analisi, fai passare almeno due ore dal caffè prima di procedere con il prelievo che deve verificare la glicemia nel sangue così da riportare i valori a livelli normali. Questo perché in un paziente normale il corpo riesce in circa due ore a stivare lo zucchero del caffè. Per il controllo dei trigliceridi, cioè i grassi nel sangue il caffè della moka non è controindicato perché non contiene grassi.

Il dosaggio del colesterolo (sia che si tratti del colesterolo buono Hdl, sia che si tratti del colesterolo cattivo Ldl, sia del colesterolo totale), invece, non ammette neppure un semplice caffè ma al contrario richiede un digiuno di almeno 12 ore. Digiuno che è assolutamente indicato anche per il dosaggio dell’insulina e del peptide c; entrambi marcatori che possono aiutare a diagnosticare un sospetto diabete.

Se invece le indagini da effettuare sono dei dosaggi ormonali (ad esempio come quelli degli ormoni tiroidei), o un semplice emocromo puoi bere caffè come d’abitudine e non vi sarà alcuna alterazione dei valori poiché in questo caso l’ingestione di un caffè sarà irrilevante.

 

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