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PIEMONTE – Caffè e buona cucina L’economia del gusto è un affare per Lavazza, Vergnano e Ferrero

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TORINO – «Ecco, il futuro della nostra regione si potrebbe sintetizzare così: alta tecnologia e buona cucina». A dirlo è Gianfranco Carbonato, il presidente di Confindustria Piemonte, uno che di futuro e sviluppo se ne intende.

E non è la visione di un sognatore, perché se si guardano i numeri degli occupati in Piemonte nei settori dell’industria e dell’agroalimentare dieci anni fa e li si rapporta a quelli attuali il teorema di Carbonato non solo regge, ma appare in parte già realizzato. Sono piemontesi grandi nomi dell’industria del food a livello internazionale.

Basti pensare a Lavazza, brand storico del caffè nato a Torino, ma ora lanciato in tutto il mondo. A Las Vegas, per fare un esempio, sulle facciate dei casinò, si alternano volti di cantanti, chef che promuovono i loro ristorante sulla Strip, modelle e mega-manifesti con le ultime novità nella galassia del caffè, made in Torino. «L’export da solo non basta, bisogna puntare sull’innovazione e il “Made in Piedmont” deve diventare sinonimo di alta qualità» dice Marco Lavazza, vicepresidente.

Meno internazionale, ma candidato a diventarlo è un altro nome del caffè, Vergnano, l’antica torrefazione di Santena, guidata dalla omonima famiglia da quattro generazioni. Ha chiuso il 2012 con un fatturato di 68,12 milioni di euro con una crescita del 14 per cento rispetto allo scorso anno.

Cresce anche l’export, del 200 per cento dal 2004 ad oggi, in oltre 60 paesi nel mondo. L’ultimo nato il casa Vergnano è «Espresso1882», le capsule compatibili con molte macchinette di successo che consente di ottenere il vero caffè espresso nella cucina di casa. Il prodotto ha registrato sul primo semestre 2013 un fatturato di 2 milioni di euro con un aumento dell’83 per cento sul 2012 sul mercato italiano, e altrettanti su quello estero.

A questo si aggiungono gli investimenti nei bar e nelle caffetterie Vergnano, oltre 70, in 16 paesi differenti e quattro continenti. Tra le future aperture, uno spazio a Istanbul all’interno di Eataly, un altro colosso dell’agrolimentare piemontese, che continua la sua espansione.

Nei prossimi mesi il patron Oscar Farinetti aprirà 4 nuovi punti vendita (Istanbul, Chicago, Firenze e Milano) oltre a quello di Dubai inaugurato una settimana fa, consolidando il suo impero che conta ora su 170 milioni di euro di fatturato, 1800 dipendenti e 19 punti vendita nel mondo.

L’economia del gusto in Piemonte fa poi rima con dolce. La Ferrero, l’azienda di Alba che ha dato i natali alla Nutella, con i suoi 22 mila dipendenti di cui 6600 in Italia, ha chiuso il 2012 con un fatturato in crescita dell’8 per cento rispetto all’anno scorso e ha lanciato per i prossimi anni la sfida per una produzione ecompatibile.

Fonte: repubblica.it

Per leggere l’articolo intero basta cliccare http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2013/11/18/news/caff_panettoni_e_buona_cucina_leconomia_del_gusto_un_affare-71243869/

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