MILANO – Non è passato molto tempo dalla presentazione alla stampa del progetto portato avanti dal Presidente del Consorzio a tutela dell’espresso italiano tradizionale, il Conte Giorgio Caballini di Sassoferrato. Eppure, in corsa per il riconoscimento come bene immateriale dall’Unesco, non c’è solo il caffè espresso italiano tradizionale. Anche il caffè napoletano vuole la sua parte.
E si candida per raggiungere la stessa meta. Un processo che potrebbe danneggiare entrambi i percorsi e portare ad un nulla di fatto, lasciando a mani vuote entrambi gli interlocutori. Leggiamo di questa iniziativa, dal sito internapoli.it.
Espresso napoletano: un caffè, patrimonio dell’Unesco
NAPOLI – Lunedì 2 dicembre, a partire dalle 9,30, si terrà il convegno internazionale “I patrimoni culturali immateriali, tra rito e socialità”. Promosso dalla Regione Campania in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza e l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli.
Sarà l’occasione per lanciare la candidatura del caffè espresso napoletano come patrimonio dell’umanità. Un riconoscimento che riconoscerebbe l’unicità e l’irriproducibilità di un prodotto tipico del territorio che è famoso in tutto il mondo.
Ecco tutti gli attori mobilitati per promuovere la causa dell’espresso napoletano
Il convegno sarà concluso dal Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e vedrà la partecipazione del Presidente del Consiglio Regionale della Regione Campania Rosa D’Amelio; dell’Assessore allo Sviluppo e alla Promozione del Turismo della Giunta regionale Corrado Matera; poi del Direttore Genarle Cultura e Turismo della Regione Campania Rosanna Romano e dl Direttore Generale dell’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza Donato Squara.
Presenzieranno inoltre il professor Francisco Humberto Cunha Filho, ordinario di diritto all’Universidade de Fortaleza e considerato il massimo esperto in Brasile di diritti culturali; Enrico Vicenti Segretario Generale della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco; Tommaso Edoardo Frosini, Vice Presidente del CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche; Isabelle Chave, vicedirettore del Dipartimento per la politica della Ricerca del Ministero della Cultura francese; Marino Niola, editorialista de La Repubblica e antropologo di fa mondiale e naturalmente; Pier Luigi Petrillo, titolare della Cattedra Unesco presso l’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza per il Patrimonio culturale e membro dell’organo degli esperti mondiali Unesco (unico europeo, primo italiano a farne parte) chiamato a valutare le candidature.