MILANO – E’ arrivata anche quest’anno, la “Giornata del Caffè sospeso”. Organizzata dalla “Rete del caffè sospeso”. L’intento resta quello di promuovere nei bar e nelle caffetterie di tutta Italia l’usanza solidale di lasciare un caffè pagato per chi non può permetterselo; domenica 10 dicembre, presso il Caffè storico Gambrinus di Napoli, è partita anche la raccolta firme per chiedere il riconoscimento Unesco del caffè napoletano tipico e della sua tradizione.
Caffè napoletano, patrimonio Unesco
L’evento partenopeo è stato coordinato da Massimiliano Rosati e Michele Sergio. Sostenuto anche dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli.
In questa occasione, il Gambrinus ha offerto 100 caffè. Per sottolineare l’importanza della diffusione della cultura solidale legata ad una bevanda che è parte integrante della storia e della cultura partenopea. Poi, per festeggiare il risultato raggiunto dai “fratelli” pizzaioli.
“Il caffè napoletano tipico e il modo in cui viene realizzato, è un’altra eccellenza che merita un riconoscimento internazionale.” Ha dichiarato Francesco Emilio Borrelli. Consigliere regionale dei verdi che è tra i promotori del caffè sospeso a Napoli.
Tutela e valorizzazione del caffè napoletano
– “Non solo per tutelarlo da improbabili imitazioni che si trovano in tutto il mondo; ma anche perché al caffè sono legati tanti importanti momenti culturali della nostra città.
Basti pensare ai tributi che questa bevanda ha ricevuto dalle scritture teatrali di Edoardo De Filippo. Oppure ai film di Totò.
“Un legame tra cultura partenopea e caffè che deve essere sugellato dal più alto dei riconoscimenti. Così come accaduto per l’arte della pizza. – Spiegano Michele Sergio e Massimiliano Rosati del Gambrinus.
– I primi a cui offriremo il caffè sospeso saranno i senzatetto della zona e i clochard. Per i quali abbiamo preparato una sorpresa speciale anche a Natale”.