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giovedì 21 Novembre 2024
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Caffè Molinari di Modena dopo 200 anni adesso parla tedesco: acquistata dal colosso Tchibo, oltre tre miliardi di fatturato

Lo sguardo ora punta verso la Germania, coerentemente con il cambio di proprietà al gruppo Tchibo che ha già numerose torrefazioni anche nell'Est dell'Europa. Un'operazione che lancia nuove prospettive per il marchio modenese a livello internazionale

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MILANO – La notizia era nell’aria dallo scorso ottobre – era uscita un’anticipazione nell’approfondimento su un’altra importante acquisizione, ovvero quella di Caffè Corsini da parte del Gruppo Melitta, sempre tedesco – e ora è venuta a galla sul quotidiano locale La Gazzetta di Modena. Ebbene la torrefazione modenese Caffè Molinari, ora sotto la direzione del nuovo amministratore delegato Daniele Boscaro ex Segafredo Italia, con alle spalle oltre 200 anni di attività strettamente radicata al territorio, diventa di proprietà del colosso tedesco di Tchibo, con sede ad Amburgo e un fatturato globale 3 miliardi di euro (il ramo caffè vale poco più di un miliardo) e più di 900 attività sparse per l’Europa, con torrefazioni anche all’Est.

Tchibo
Logo Tchibo Kaffee

Questa operazione è in linea con il fenomeno registrato negli ultimi anni, che ha visto e vede una grande effervescenza e grandi colossi o fondi di investimento appropriarsi di torrefazioni solide italiane: anche questo piccolo gioiello del made in Italy, ha attirato l’attenzione di un gruppo di grandi dimensioni e straniero.

Attraverso la sua acquisizione, si avvia un nuovo inizio per lo storico marchio emiliano sul mercato del caffè internazionale. Mercato dove per altro Caffè Molinari era ed è assai ben radicato.

Caffè Molinari, dal 1804, una storia che inizia da Giuseppe

Quella che ormai è una parte integrante della storia della città della Ghirlandina, ha inizio con un giovanissimo Giuseppe che ad appena 18 anni ha fondato la “Ditta Giuseppe Molinari” con in vendita prodotti tipici della gastronomia locale che presto si spostò all’estero con l’esportazione sfociata nel riconoscimento come fornitore ufficiale della Reale Casa di Savoia.

Il chicco da verde a tostato

La torrefazione diventa una specializzazione per il marchio a poco a poco, diventando poi il core business della ditta. Al di là della torrefazione, Caffè Molinari si estende all’horeca, con il bar nel centro di Modena aperto nel 1911, che ancora oggi resta un luogo di ritrovo per i cittadini.

Ed ecco il brand: Caffè Molinari

Ben conosciuto in tutto il mondo che ora porta di nuovo il nome di un Giuseppe, che però rappresenta la sesta generazione della famiglia ed è direttore generale. Ingegnere di macchina di Alain Prost quando corse con la Scuderia Ferrari negli anni 1990 e 1991, poi ha deciso di dedicarsi all’attività di famiglia.

Lo sguardo ora punta verso la Germania, coerentemente con il cambio di proprietà al gruppo Tchibo: i dettagli sono ancora tutti da scoprire, ma sicuramente è un’operazione che lancia nuove prospettive per il marchio modenese a livello internazionale.

Tchibo nasce ad Amburgo nel 1949

Conta oltre 900 negozi e bar diffusi in tutta Europa: Germania, Austria, Repubblica Ceca, Polonia, ma anche in Ungheria e Romania. Parliamo di una delle maggiori catene di caffetterie, con 3 miliardi di fatturato. Ovviamente il suo giro d’affari va oltre il caffè e sfuma sulla gestione di un e-commerce -che viene aggiornato nella sua offerta ogni settimana- in 8 Paesi che mette a disposizione servizi non di tipo alimentare e più di 24.300 referenze al dettaglio.

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