MILANO – Il Caffè Malatesta, singolare esperienza di torrefazione artigianale autogestita di Galbiate (Lecco), ha diffuso una lettera aperta indirizzata agli amici. Eccola.
Cari amici del Caffè Malatesta,
a cinque anni dall’avviamento della nostra attività, siamo contenti di poter constatare come il progetto di torrefazione artigianale autogestita stia diventando una realtà consolidata in grado di realizzare i propri scopi fondativi in maniera sempre più compiuta (troverete tutti gli aggiornamenti nel prossimo numero invernale del nostro bollettino A-periodico).
Per continuare sulla strada di questo consolidamento, abbiamo intenzione di acquistare la macchina tostatrice del caffè che fino a questo momento ci era concessa in affitto. Effettuare questo passo, per noi molto significativo sia da un punto di vista materiale che simbolico, ci permetterebbe di conseguire una maggiore indipendenza produttiva sollevandoci da un onere economico annuale non indifferente.
Per raccogliere il capitale necessario a questo scopo abbiamo deciso di aderire ad un progetto di finanziamento diretto ideato e promosso da MAG2 – Milano.
Il progetto mira a costruire processi e strutture di credito alternative a quelle bancarie, e prevede la partecipazione di privati e Gruppi d’Acquisto senza l’intermediazione di alcun altro soggetto (neanche della stessa MAG2) nell’operazione di finanziamento.
Si tratta di un progetto innovativo, che nelle intenzioni vorrebbe porsi come modello da replicare e da rendere forma ordinaria delle relazioni produttore/consumatore nel mondo dell’economia solidale in cui tutti noi ci muoviamo.
Vi chiediamo quindi di leggere attentamente i documenti allegati qui di seguito, che descrivono nel dettaglio i fondamenti ideali del progetto [allegato 1], il progetto produttivo del Caffè Malatesta [allegato 2], i termini del finanziamento diretto [allegato 3] e la modulistica relativa alla sottoscrizione [allegato4].
Per qualsiasi richiesta di ulteriori informazioni o approfondimenti, potete scriverci in risposta a questa mail o contattare i referenti del progetto presso MAG2: Patrizio Monticelli (patrizio.monticelli@gmail.com
Siamo inoltre a disposizione nel caso in cui si volessero organizzare incontri di presentazione del progetto.
Vi ringraziamo per l’attenzione e per il supporto che vorrete darci
Collettivo Caffè Malatesta
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Listino sempre aggiornato al:
http://www.caffemalatesta.org/
www.caffemalatesta.org
info@caffemalatesta.org
https://www.facebook.com/pages
PROGETTO DI FINANZIAMENTO DIRETTO GAS
Caffè Malatesta (con la collaborazione di Mag2) Soggetti del finanziamento I soggetti coinvolti in questo progetto di finanziamento sono tre: Mag2, Caffè Malatesta e Gruppi di Acquisto Solidale (o singoli individui).
Il ruolo di Mag2 sarà limitato alla promozione dell’iniziativa e alla preparazione dalla modulistica necessaria, e non comprenderà l’erogazione di un finanziamento, tranne il caso in cui non si riuscisse a raggiungere la cifra prevista, con finanziamento diretto.
I soggetti finanziatori saranno esclusivamente i Gruppi di Acquisto Solidale (o singoli individui) che decideranno di prendere parte al progetto. Le operazioni di erogazione e restituzione delle quote saranno gestite nella relazione diretta fra singoli GAS e Caffè Malatesta, senza l’intervento di Mag2.
Entità e finalità del finanziamento L’entità del capitale richiesto è pari a 15.000€, somma necessaria per sostenere parzialmente i costi relativi all’acquisizione della proprietà dell’impianto produttivo, come descritto in allegato.
La cifra di ciascuna quota di finanziamento non dovrà superare i 300 euro per ogni sottoscrittore individuale (persona singola).
Tempi e modalità di restituzione La restituzione del capitale erogato da ciascun GAS avverrà nell’arco dei successivi tre anni, in forma di prodotto (in questo caso, caffè).
Esempio: i soci di un GAS decidono di erogare al Caffè Malatesta un finanziamento pari a 300€. La restituzione avverrà attraverso uno sconto complessivo di 100€ sul caffè ordinato annualmente (2017, 2018, 2019), da distribuire proporzionalmente su ciascun ordine di caffè secondo modalità concordate di volta in volta con ciascun gruppo.
Nel caso in cui, per qualsiasi motivazione, un GAS decidesse di sospendere i propri ordini di Caffè Malatesta, la restituzione del capitale prestato avverrà in forma di liquidità alle medesime condizioni.
Per chi ne faccia richiesta al momento della sottoscrizione, è previsto che per ogni anno di finanziamento, il Caffè Malatesta riconosca un premio in prodotto del 5% annuo, da erogare a fine finanziamento. Modulistica Una volta concordata l’entità del prestito, il Caffè Malatesta rilascerà i singoli soci sottoscrittori di ciascun GAS una specifica ricevuta (ALLEGATO 3) contenente tutte le condizioni del prestito e l’impegno alla sua restituzione nei tempi stabiliti.
LA SCHEDA SINTETICA DI CAFFÈ MALATESTA
Progetto di torrefazione artigianale autogestita
1. Introduzione (nascita e sviluppo del progetto) Il progetto “Caffè Malatesta” nasce a Lecco nel 2011, nel contesto del Gruppo di Acquisto “La Comunità della Sporta”. Nel corso della sua evoluzione, il GAS di Lecco, nato nel 2004, ha conosciuto una crescita significativa del numero di associati – fino al punto di scegliere di usare un vero e proprio magazzino per lo stoccaggio e la distribuzione delle merci acquistate collettivamente.
Il caso ha voluto che nello spazio preso in affitto dal Gas fossero presenti alcuni macchinari per la torrefazione artigianale del caffè in disuso da diversi anni.
Come soci del Gas sensibili alle problematiche della precarizzazione del lavoro e della mercificazione dei rapporti sociali, abbiamo subito intravisto nella presenza di queste macchine inutilizzate l’opportunità di sviluppare un’esperienza che coniugasse la necessità individuale della creazione di un reddito con l’intenzione politico-sociale di organizzare il lavoro e la catena produttiva secondo valori di solidarietà e autogestione.
Dopo aver raggiunto un accordo con il proprietario dell’impianto di torrefazione (affitto dell’impianto), il “Collettivo Malatesta” inizia a sperimentare la costruzione delle prime miscele, nella prospettiva di soddisfare il fabbisogno interno del GAS di Lecco.
Con il progredire dell’esperienza e delle conoscenze acquisite, decidiamo di ampliare la proposta del Caffè Malatesta alla vasta rete dei GAS, al fine di comprendere se vi sia un interesse per il nostro progetto e di ottenere le prime opinioni sulle miscele messe a punto sino ad allora.
L’idea era quella di “chiudere il cerchio” di una catena produttiva alternativa del caffè, prestando attenzione, oltre che alle fasi della coltivazione e dell’importazione già curate dai progetti del commercio Equo, anche a quelle della lavorazione e della distribuzione.
Nella ricerca del caffè verde da usare nelle nostre miscele, abbiamo avuto occasione di incontrare due realtà che da anni portano avanti la loro attività di importazione con uno spirito affine al nostro.
Si tratta della Cooperativa marchigiana “Shadilly” e di quella tedesca, con sede ad Amburgo, “Cafè Libertad”. Tuttora importiamo gran parte delle origini di caffè che lavoriamo attraverso queste due cooperative. In particolare, attraverso “Shadilly” acquistiamo caffè da due progetti di solidarietà avviati in Guatemala e Uganda; attraverso “Cafè Libertad” importiamo invece caffè da Chiapas e Honduras.
Fra il 2014 e il 2015 abbiamo realizzato la nostra prima esperienza di importazione diretta di caffè, acquistando 30 sacchi di caffè verde da una cooperativa di coltivatori in Cauca, una regione della Colombia particolarmente segnata dai problemi socio-economici dovuti a decenni di sanguinosi conflitti interni.
La via del rapporto diretto con i coltivatori è quella che ci proponiamo di percorrere sempre più frequentemente in futuro per consentire la realizzazione di una filiera i cui nodi siano sempre più stretti in un rapporto reciproco di conoscenza, comprensione e mutuo sostegno.
In questi primi anni di esperienza, oltre a condurre l’attività produttiva, abbiamo anche portato avanti una pratica costante di incontri e presentazioni con tutte le realtà – principalmente Gruppi di Acquisto – che, condividendone i principi, si sono dimostrate interessate a sostenere il nostro progetto.
Attraverso questi momenti di scambio e di conoscenza diretta fra produttore e consumatore (che si aggiungono alla possibilità di assistere personalmente alla tostatura del caffè presso il nostro laboratorio), contribuiamo a promuovere un’idea di consumo più radicalmente alternativa rispetto a quella che si accontenta di un semplice marchio di qualità da esibire sugli scaffali di un supermercato.
2. Principi generali del progetto
1. Creazione di reddito da lavoro manuale ed intellettuale ed in nessun caso di profitti o introiti incoerenti con la partecipazione e l’impegno al progetto collettivo;
2. Lavorazione di materie prime prodotte in condizioni lavorative e sociali dignitose, con particolare attenzione alle piccole realtà prive di accesso alla certificazione internazionale Fair Trade;
3. Lavorazione di materie prime prodotte nel rispetto dell’ambiente e del territorio con metodi di coltivazione biologica, ricercando rapporti di fiducia con piccoli produttori privi di accesso alla certificazione riconosciuta Organic/Bio;
4. Condivisione comune, mediante una costante pratica assembleare, delle scelte e dei percorsi che il progetto intraprenderà, rifiutando la formazione di dinamiche verticistiche ed autoritarie;
5. Costante ricerca di confronto e scambio con le realtà che intendono promuovere la cultura e la pratica della solidarietà, del mutualismo e dell’autogestione.
3. Obiettivi nel medio-periodo
1. Ampliamento del collettivo e creazione di reddito;
2. Progetto di AUTOCERTIFICAZIONE PARTECIPATA (vedi “Progetto per un modello di autocertificazione partecipata” in preparazione);
3. Sviluppo di nuovi contatti diretti con i produttori di materia prima e promozione di iniziative finalizzate al miglioramento delle prime fasi della produzione secondo un principio di solidarietà mutualisticamente intesa;
4. Miglioramento della fase di trasformazione (tostatura) mediante frequenza di corsi di specializzazione (ad es. IIAC o SCAE) e modifiche all’impianto di torrefazione (semiautomazione/informatizzazione);
Incremento della presenta pubblica
5. Incremento della presenza pubblica del Caffè Malatesta nel contesto di iniziative volte alla promozione di una maggiore conoscenza della filiera del caffè (delle sue implicazioni sociali/ambientali) e più in generale dei valori propri dell’economia solidale.