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IRAN – L’Italia nella giuria del campionato baristi

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“Si cambia più facilmente religione che caffè”: è il paradosso con cui Georges Courteline, scrittore e drammaturgo francese, spiega l’importanza di questa bevanda, che specialmente in Italia è molto più che una bevanda. Quella dell’espresso, infatti, è una nostra tradizione riconosciuta in tutto il mondo.

Non è un caso che ci sia lo zampino dell’Italia nel campionato baristi iraniano Fbc (Fidilio Barista Championship), organizzato da Fidilio in collaborazione con Caffè River, che si è tenuto a Tehran. I partecipanti dovevano realizzare delle bevande a base di caffè ed una giuria di esperti deciderà il miglior barista iraniano 2014.

Tra i giurati, Mara Bruni e Francesco Guadagni di Caffè River ed il vice campione italiano di Latte Art 2013 e 2014, Giuseppe Musiu, che hanno anche tenuto una due giorni di corsi di formazione su caffè espresso e cappuccini decorati, e poi parteciperanno come giurati a concorso per eleggere il miglior barista.

“Negli ultimi anni – si legge in una nota – l’interesse in Iran verso i prodotti italiani ed il caffè espresso in particolare è cresciuto notevolmente, tanto da aver portato alla crescita del numero di bar e caffetterie soprattutto nella città di Tehran”. La tradizione italiana dell’espresso non è mai stata più internazionale.

 CAFFE’ RIVER, UN’AZIENDA SOCIALMENTE “RESPONSABILE”

Caffè River, fondata nel 1958, offre soluzioni per il caffè espresso e – si legge sul sito dell’azienda – vuole essere un partner di eccellenza per chi opera nel segmento HoReCa (Hotellerie Restaurant Café, ovvero il settore dell’industria alberghiera e delle imprese che preparano e servono alimenti e bevande). Ma Caffè River punta anche sulla responsabilità sociale, avendo avviato progetti in due aree del sud del mondo: “Abbiamo collaborato – si legge sul sito – a partire dal 2000 ad un progetto di Oxfam Italia nel nord della Repubblica Dominicana, per aiutare le comunità di coltivatori di caffè colpite dalla crisi internazionale. Il risultato di questa innovativa partnership tra una organizzazione commerciale ed una no profit è stata la nascita di Caffè Jamao”. “Dal 2009 – spiega il sito – collaboriamo con Nucafe, l’associazione dei coltivatori di caffè Ugandesi, per dare la possibilità agli agricoltori, solitamente sfruttati da numerosi intermediari, di accedere al mercato internazionale esportando direttamente a Caffè River. A questo ambizioso progetto è stato dato il nome ‘Omukwano’, che in lingua Luganda significa ‘Amicizia’”.

Fonte: http://www.9colonne.it/adon.pl?act=Src&Mode=PublicDocs&doc=73959#.U1l5hfl_vTo

(© 9Colonne – citare la fonte)

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